Chimica Verde: riqualificazione professionale lavoratori
«Sottoscrivere entro la fine del mese l’accordo sugli interventi da avviare immediatamente». È l’impegno collegiale assunto questa mattina dagli attori istituzionali, sociali ed economici che siedono al Tavolo per il lavoro, istituito nell’ambito degli accordi relativi al progetto sulla chimica verde con l’obiettivo di promuovere percorsi di riqualificazione professionale o utilizzo dei lavoratori in cassa integrazione appartenenti all’indotto diretto del comparto chimico. A riferirlo è l’assessore provinciale del Lavoro, Rosario Musmeci, che questa mattina ha preso parte ai lavori coordinati dall’Insar e ospitati nella sede sassarese della società della Regione Sardegna per la promozione del lavoro d’impresa.
Oltre ai padroni di casa, al tavolo hanno partecipato l’assessorato regionale del Lavoro, le organizzazioni sindacali, le associazioni di categoria e gli enti locali interessati, a iniziare da quelli che siedono al Comitato per l’Area di Crisi. «Entro la settimana prossima Insar ed enti locali dovranno definire le proposte relative ai lavori di utilità da attivare – spiega Rosario Musmeci – con l’obiettivo di poter fissare per la fine del mese un incontro per la sottoscrizione dell’accordo formale».
Così, mentre inizia il conto alla rovescia in vista della fase operativa, il tavolo oggi si è concentrato sull’analisi e l’aggiornamento delle attività propedeutiche condotte sino a questo punto. «Registriamo con soddisfazione che le recenti e pressanti sollecitazioni da parte della Provincia di Sassari stanno per andare a buon fine – spiega l’assessore provinciale – se è vero che, come hanno confermato questa mattina dall’assessorato regionale, la giunta Cappellacci licenzierà a breve una delibera che sblocca il limite massimo di mille euro per i lavoratori in cassa integrazione che dovessero venire coinvolti in progetti di lavoro di utilità». Per intenderci, è il caso di oltre duecento lavoratori – la maggior parte dei quali risiedono nel Comune di Porto Torres (circa 100), di Sassari (quasi 50), Alghero (oltre 20) e Sorso (poco meno di 20) – che «dovrebbero essere coinvolti nel progetto che il tavolo riunitosi anche oggi sta arrivando a definire», dice ancora Musmeci, raccontando attraverso alcuni numeri la seconda attività propedeutica compiuta in questo periodo: il censimento dei lavoratori, divisi per tipologia e Comune di residenza, «così da poter definire le attività lavorative di utilità in funzione del loro utilizzo», aggiunge l’assessore.
In vista della partenza, tuttavia, restano alcuni nodi da sciogliere, rispetto ai quali Rosario Musmeci ha chiesto l’intervento di Insar e Regione. «Ho richiesto formalmente l’effettivo trasferimento delle risorse dalla Regione ai Comuni per garantire i percorsi di riutilizzo lavorativo, prevedendo anche le risorse necessarie per i materiali da utilizzare», annuncia l’assessore. Ma soprattutto, «la Provincia di Sassari ha chiesto formalmente che siano inseriti nel bacino di tutela anche i lavoratori diretti e dell’indotto del comparto dell’energia – conclude Musmeci – come già richiesto dal sottoscritto anche al tavolo regionale».
Nella foto: l’Assessore provinciale del lavoro Rosario Musmeci