“211 mila sardi non trovano voce in consiglio regionale”
Le donne della Rete Pratobello 24 che hanno pacificamente occupato il consiglio regionale parlano di "silenzio assordante" da parte della giunta Todde. "Non possiamo più tollerare una classe dirigente che ignora la volontà popolare e il sacrificio di donne e uomini che lottano pacificamente per poter vivere in una Terra Libera".
“Il nostro corpo, in rappresentanza di 211 Mila sardi che oggi non trovano voce in quello che dovrebbe essere il massimo luogo di rappresentanza del popolo sardo. Con coraggio e determinazione, ci siamo riunite nel Palazzo del Consiglio Regionale, un gesto di protesta contro la totale indifferenza della Presidente e della sua Giunta. La Pratobello24 rappresenta, non solo la speranza di preservare il nostro ambiente, ma un baluardo contro il vorace sfruttamento delle risorse che minaccia di offendere la bellezza della nostra terra”. Lo dichiarano le donne della Pratobello 24, che ieri hanno pacificamente occupato il consiglio regionale.
“Volevamo “rappresentare” i cittadini che lottano contro la speculazione energetica ma i nostri corpi, come la Pratobello24, sono rimasti invisibili. Un silenzio assordante da parte della giunta regionale. Durante la seduta, non un solo membro ha avuto il coraggio di riconoscere la nostra presenza e il nostro sacrificio. Il loro silenzio non è solo assenza di parola, ma un chiaro segnale del disinteresse per le comunità che lottano per i propri diritti e per il futuro della Sardegna. Siamo deluse, ma non intimidite. Questa indifferenza alimenta solo la nostra determinazione a proseguire”.
“Il nostro, – spiegano – è stato un atto di massima responsabilità e amore verso la terra che ci è madre, eppure ciò che abbiamo visto in questo Consiglio è stato un teatrino ingiustificabile. Non possiamo più tollerare una classe dirigente che ignora la volontà popolare e il sacrificio di donne e uomini che lottano pacificamente per poter vivere in una Terra Libera. Della maggioranza, solo il Presidente Comandini e il consigliere Di Nolfo, durante la notte, ci hanno portato un saluto, segno di rispetto e barlume di speranza in questo clima di ingiustificabile disinteresse. Ma non possiamo accontentarci di gesti isolati; abbiamo bisogno di una risposta collettiva e coesa da parte di tutte le forze politiche”.
“La battaglia che stiamo portando avanti non è solo nostra, ma di tutti coloro che credono in un futuro di sostenibilità e giustizia sociale. Oggi, più che mai, è fondamentale che la nostra voce venga ascoltata. Ci alziamo insieme per rivendicare un futuro in cui le decisioni politiche siano realmente in sintonia con le esigenze e i desideri delle comunità locali, un futuro in cui la Sardegna possa prosperare senza sacrificare la sua bellezza e la sua integrità. Insieme, continueremo a lottare, forti e unite, perché il nostro amore per questa terra non conosce confini” – concludono.