Ex Caserma, Devoto replica a Serra e Bardino: «scuse immediate o procederò per vie legali»

«A mio carico non esiste alcun procedimento pendente» - sottolinea il membro dell'associazione Malerbe. «Dalle loro acute argomentazioni sembra emergere il contrario. Chiedo immediata rettifica accompagnata da scuse pubbliche»

Mai e poi mai avrei immaginato che, un giorno, avrei dovuto rispondere, attraverso gli organi di stampa, alle dichiarazioni false provenienti da soggetti riferibili a gruppi politici algheresi e non. Qualche giorno fa il Sig. Pietro Serra, appartenente all’associazione “Alternativa futura per l’Italia” dichiara espressamente, attraverso diversi organi di stampa oltre che sul suo sito internet ufficiale, “Bruno premia il compagno Devoto” – (LEGGI) –. Rispondendo al nome di Andrea Devoto – molte persone – alla lettura dello strano comunicato hanno pensato si riferisse alla mia persona. Incuriosito leggo l’articolo e più di un dubbio mi assale. Chiedo al sig. Serra: Si riferiva a me? Perchè se così fosse vorrei chiarisse, puntualizzando e circostanziando, il significato delle sue dichiarazioni.

Giusto a titolo di cronaca e per essergli d’aiuto vorrei suggerirgli alcune informazioni reali: non capeggio gruppi nostalgici della falce e martello. Non posseggo tessere di partito. Rifuggo dalla politica. Cerco di chiarire ulteriormente le idee al Sig. Serra circa il mio conto e le attività che svolgo nella quotidianità: faccio l’avvocato contribuisco alla crescita del Paese pagando regolarmente le tasse e non mi interessa essere strumentalizzato politicamente, nel bene e/o nel male. Sono una di quelle persone che più banalmente possono essere definite libere. Cerco di informare il sig. Serra circa le mie appartenenze: sono uno dei 150 membri dell’associazione Malerbe che mi risulta per esserne stato informato da terzi aver chiesto – ottenendola dal Dipartimento di Architettura – l’autorizzazione all’uso temporaneo degli spazi dell’ex caserma dei carabinieri di Via Simon ( tale documentazione mi si dice è al vaglio della Magistratura) e informo il Sig. Presidente Serra che non vanta titolo alcuno per prenderne visione in questa fase coperta dal segreto istruttorio: non lo decido io, bensì il codice di procedura penale. Aggiungo per maggior chiarezza che non sono il presidente dell’associazione Malerbe. Il dato di fatto è che, o il Sig. Serra è stato mal informato, oppure, ingenuamente ha creduto ad un improbabile sentito dire e mi ha attribuito un gran numero di falsità millantando presunti rapporti ai limiti della legalità tra me ed il Sindaco di Alghero.

Il giorno 24 Gennaio, come se non bastasse, la Dottoressa Pasqualina Bardino ha pubblicato un comunicato dove parlava di “devoti del sindaco”. Informato, da alcuni amici, ho frugato nel magico mondo di internet incappando in altro articolo ben più significativo. Pezzo d’alta scuola giornalistica, precedentemente sfuggitomi, pubblicato in data 11 settembre dalla testata on line Alguer.it. Mi sento generoso e di buon cuore e, dunque, ritengo che anche la Dottoressa meriti alcuni miei suggerimenti. Leggo i due articoli e, percependone accuratamente il significato, intuisco che contro di me c’è un intento non troppo velato di attribuirmi fatti non veri. Io sono fortunato, certo, ma non per il fatto di essere il proprietario di uno stabile pubblico. Ho una casa, fortunatamente. Non so andare in barca a vela e non ho mai indossato la maglietta di Che Guevara – non per altro – ma ritengo sia di cattivo gusto strumentalizzare la faccia di un eroe per rivendicare un’idea politica.

Noto invece, con mio rammarico, di essere stato strumentalizzato come la peggiore delle facce di una politica alla quale non voglio appartenere. Non ho mai ricevuto le chiavi dall’ex direttore del dipartimento di Architettura e, inoltre, non ho mai sfruttato un posto pubblico per curare e coltivare “interessi personali sfruttando persone per bene ma con problemi”( cosi leggo nell’articolo del 24 Gennaio). Sono in vena di suggerimenti, pertanto, chiedo alla Dottoressa, come d’altronde al Presidente Serra, di essere chiara, spiegare quello che voleva dire, dopo di che, chiedere scusa e rettificare quanto detto. Generalmente non mi piace dare spago a chi è mal informato, ma in questa occasione mi duole puntualizzare che l’urgenza della rettifica discende dal fatto che vorrei scongiurare una reazione inflessibile di cui potrei rendermi protagonista.

Come la Dottoressa ed il presidente Serra ricordano più volte, c’è un’indagine in corso per una presunta occupazione. Bene, vorrei chiarire, a mio carico non esiste alcun procedimento pendente. Dalle loro acute argomentazioni sembra emergere il contrario. Chiedo, quindi, una immediata rettifica accompagnata da scuse pubbliche anticipando, già da ora, che se ciò non dovesse avvenire mi troverei costretto a procedere per vie legali al fine di ristabilire la verità dei fatti e ottenere congruo ristoro economico per il grave danno d’immagine subito.

Andrea Devoto, 2 Febbraio 2016