Con il Fai per riscoprire la storia di Sassari

Il sindaco Nicola Sanna visita l'ex oleificio Ardisson e l'antica chiesa di San Paolo

Una finestra che si apre su uno spaccato di Sassari per molti ancora poco conosciuto o, addirittura, sconosciuto e svela un patrimonio storico, culturale, architettonico e di archeologia industriale. L’occasione di questa vista unica nel suo genere l’hanno offerta le due giornate del Fai (19 e 20 marzo) che hanno permesso di scoprire due “monumenti” della storia di Sassari: la chiesa di San Paolo fuori le mura e l’ex stabilimento Ardisson. I siti si trovano sulla stessa strada, cioè via San Paolo, nell’area compresa tra l’ingresso del cimitero monumentale di Sassari e l’accesso a Sassari da Santa Maria e viale Porto Torres.

Sabato il sindaco di Sassari Nicola Sanna ha fatto visita a questi due beni di grande valore storico, entrambi suggestivi e ricchi di memoria che per due giorni hanno raccontato ai visitatori il loro passato riacquistando così la loro importanza e dignità.
Nello stabilimento Ardisson, da dove è partito il tour del primo cittadino accompagnato dall’assessore all’Ambiente Fabio Pinna, è stato Paolo Ardisson, uno degli erediti della famiglia che diede vita alla struttura, a fare da Cicerone e condurre gli ospiti tra le stanze dell’oleificio raccontando anche alcuni aneddotti sulla storia di quel sito.

«L’iniziativa lodevole del Fai di Sassari di questi due giorni – ha detto il sindaco Nicola Sanna – ha rappresentato una vera e propria opportunità, per i nostri concittadini e non solo, per riscoprire Sassari e alcuni angoli della sua storia, soprattutto di quella ancora poco conosciuta. La città conserva memorie di grande valore, un vero e proprio patrimonio che tutti, a partire dai giovani, dovrebbero conoscere». Con l’approvazione del Puc, l’area in cui sorge l’oleificio è destinata a poter ospitare strutture direzionali, in cui possono realizzarsi uffici e ristoranti.

L’oleificio Ardisson nel momento della sua nascita, si inseriva in un contesto produttivo che vedeva la presenza di circa 130 frantoi, che producevano olio con sistemi arretrati che davano rese bassissime e che non sfruttavano gli scarti della lavorazione. Nato nei primi anni dell’ottocento dall’esperienza e dalle doti imprenditoriali dei fratelli Ardisson di origini liguri, consentiva di sfruttare gli scarti della lavorazione delle olive e l’estrazione dell’olio di sansa utilizzato anche per l’illuminazione. L’opificio è stato per circa 200 anni una delle risorse fondamentali dell’economia sassarese. La struttura si sviluppò nel corso del tempo e tenendosi sempre al passo con i sistemi produttivi allora in uso, rimase una realtà industriale notevole fino alla fine de novecento.

A due passi dall’oleificio la chiesa di San Paolo, edificata nel 1311 oggi la struttura è in stato di abbandono, con all’interno preziosi arredi, dipinti ed effigi che sono ormai scoloriti e in alcuni casi totalmente cancellati dall’azione del tempo.

Da segnalare la grande partecipazione e coinvolgimento degli studenti di alcuni istituti cittadini, quali liceo artistico Figari, liceo classico Azuni, liceo scientifico Spano, liceo scientifico Marconi, istituto professionale alberghiero che nei siti hanno accompagnato i visitatori raccontando loro i segreti e la storia dei due edifici.

20 Marzo 2016