Capo Caccia, sequestrate altre 100 nasse in Area Marina Protetta

Gli attrezzi da pesca professionale erano stati abusivamente calati proprio sotto la falesia di punta Giglio estendendosi per circa un chilometro parallelo alla linea di costa.

La Base Navale del corpo forestale di Alghero, coordinata dall’Ispettorato Ripartimentale di Sassari, continua senza sosta l’azione di prevenzione e contrasto alla pesca marittima abusiva, concentrando l’azione, in questo particolare periodo, all’interno dell’Area Marina Protetta di Capo Caccia – Isola Piana. Dopo l’operazione dei giorni scorsi che ha visto la Base Navale impegnata a sequestrare 100 nasse, ieri pomeriggio, 17 maggio, ne sono state poste sotto sequestro penale un altro centinaio. Gli attrezzi da pesca professionale erano stati abusivamente calati proprio sotto la falesia di punta Giglio estendendosi per circa un chilometro parallelo alla linea di costa.

“Il calamento a mare illegale non viene quasi mai segnalato se non in modo rudimentale proprio per non essere individuato, manifestando anche una scarsa sensibilità per la sicurezza sulla navigazione” – spiegano dal corpo forestale.  “Questo sistema di pesca non fa sconti a nessuna specie ittica diventando una perenne trappola mortale per tantissime specie. Per la sua concezione, infatti,  ė una trappola che si autoalimenta, tanto che sono stati liberati polpi di diverse dimensioni, cicale, gronghi, stelle marine, gattucci, scorfani, paguri, bocconi, sarranidi, oloturie e perfino uno squaletto”.  Una silenziosa strage che si consuma creando un danno immenso e soprattutto in sfregio a tutti i pescatori che con grande fatica e in modo onesto e rispettoso traggono sostentamento.

“Il regolamento dell’AMP – ricordano dal Corpo Forestale – non consente di calare più 100 nasse per licenza di pesca autorizzata, per questo si tende ad aggirare la norma calando le eccedenti in modo anonimo sperando di non essere scoperti”. Le Legge 394 del 1991, e il Decreto Istitutivo dell’AMP, prevedono la denuncia con l’arresto fino a sei mesi e pesanti sanzioni amministrative fino a 6000,00 euro, con la possibilità della sospensione della licenza da pesca.

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18 Maggio 2022