Si chiude ad Alghero l’edizione 2024 del Genera Press
Grande successo per i cinque giorni di cultura, giornalismo e innovazione
Si è conclusa l’edizione 2024 del Genera Festival, un evento che ha unito per cinque giorni, dal 4 all’8 settembre, giornalisti affermati, giovani talenti e appassionati di cultura. L’edizione di quest’anno ha offerto una piattaforma di dialogo per le nuove generazioni grazie al Premio Giornalistico della Sardegna e ai numerosi laboratori. I giovani “generini” hanno avuto l’opportunità di apprendere direttamente dai grandi professionisti del settore, di affrontare argomenti delicati come quello della manipolazione insieme a Roberta Lippi, della delinquenza minorile attraverso le testimonianze di Gabriella Simoni, di scoprire la storia del giornalismo dalle voci di chi, quella storia, l’ha fatta, come Michelangelo Cardellicchio e di chi, con professionalità e vocazione, ha deciso di insegnarla, come Venanzio Postiglione, fondatore della scuola di giornalismo “Walter Tobagi”.
Tanti gli argomenti trattati nei laboratori e nelle presentazioni di libri: gli eventi sono stati il set ideale per far sperimentare ai ragazzi del Genera Press come funziona una piccola redazione. Gli studenti aderenti al progetto, provenienti dai licei Castelvì e Canopoleno di Sassari e dall’istituto Paglietti di Castelsardo, hanno preso appunti, scattato foto, realizzato brevi video e posto delle interviste ai protagonisti. Il tutto sotto la supervisione dei tutor Alice Sassu, Giampaolo Cassitta e Daniela Piras.
Il Premio giornalistico della Sardegna, la cui cerimonia si è svolta nelle bellissime Tenute Sella & Mosca di Alghero, condotta da Giampaolo Cassitta e Tiziana Ribichesu, ha visto salire sul palco nomi di spicco del giornalismo nazionale e isolano. Un giornalismo che si ramifica in diversi settori e che va a coprire l’esigenza di informazione a 360 gradi. Venanzio Postiglione, vicedirettore del Corriere della Sera ha ricevuto il Premio Sardegna condividendo lo stesso riconoscimento con Gabriella Simoni, cronista di guerra.
“Quando i giornalisti diventano protagonisti non c’è più il mestiere”, ha dichiarato Simoni. Postiglione e Simoni hanno ricevuto due opere in ceramica bianca realizzate dall’artista Licia Sanna. Luigi Garlando, giornalista de La Gazzetta dello Sport ha vinto il Premio Sport intitolato a Pino Pinna; “Lo sport è importante, dà valori, ha un valore educativo enorme”, ha detto l’autore di
Gol!, mentre Maria Francesca Chiappe, firma di punta dell’Unione Sarda, ha ricevuto il Premio Cronaca intitolato a Giovanni Canu.
Il Premio Inchieste, intitolato a Piero Mannironi, è stato assegnato a Paolo Borrometi per le sue coraggiose indagini sulla criminalità organizzata. Bachisio Bandinu, giornalista e antropologo, ha ricevuto il Premio Manlio Brigaglia. Per la sezione “Viaggi e turismo” il premiato è stato Maurizio Di Maggio di Radio Monte Carlo. “La radio non morirà mai, servirà sempre e comunque”, ha affermato il carismatico dj, dedicando il premio al padre, di origine dorgalese. Il premio dedicato alla sezione “Giornalismo web” è andato alla scrittrice e podcaster Roberta Lippi. Il Premio alla Carriera è stato conferito a Michelangelo Cardellicchio, mentre Gilberto Arru ha vinto il premio per il Giornalismo Enogastronomico. Massimo Cerofolini ha ricevuto il Premio Giornalismo Scientifico. “L’intelligenza artificiale è un moltiplicatore”, ha dichiarato il conduttore di Eta Beta.
Ad Antonio Rojch è andato il premio “Peppino Fiori – Le storie”, e a Daniela Scano il premio “Fuoriclasse per il progetto “La Nuova@Scuola”. L’arte e la creatività non sono mancate, con il fumettista Maicol & Mirco premiato per la sezione Giornalismo e Fumetti e il fotografo di fama internazionale Steve McCurry, intervistato online dalle studentesse del Genera Press (di cui è stata trasmessa una traccia) che ha vinto il premio intitolato a Daniela Zedda.
Cinque giorni ricchi di appuntamenti, riflessioni e input per creare consapevolezza verso il variegato mondo dell’informazione, con un occhio puntato sugli strumenti digitali che tanto possono offrire, ma che richiedono delle “istruzioni per l’uso” chiare, per non incappare nel rischio di confondere il giornalismo con il testo di un influencer, con il gossip o i testi generati da ChatGPT. Il diritto all’informazione non è scontato, perché, come ha precisato Gabriella Simoni: “È il momento in cui si dà per scontato un diritto che lo si inizia a perdere”. Il Genera Festival è stato reso possibile grazie al supporto della Camera di Commercio attraverso il Programma “Salude&Trigu”, della Fondazione di Sardegna, dell’Enel e di Sella & Mosca, che hanno creduto nell’importanza di creare uno spazio di incontro tra esperienza e innovazione. Tutti i contenuti creati nell’ambito del laboratorio Genera Press sono disponibili al sito www.generafestiva.it