“Necessaria una modifica al disciplinare per consentire la pesca nelle aree marine protette”
Si è svolta ieri, presso la sala di Porta Terra, una seduta della V Commissione Ambiente con la partecipazione di numerosi rappresentanti delle associazioni della marineria e del presidente del Parco.
Si è svolta ieri, presso la sala di porta terra, una seduta della V Commissione Ambiente con la partecipazione di numerosi rappresentanti delle associazioni della marineria e del presidente del Parco di Porto Conte. Al centro della discussione il delicato tema che da mesi sta creando disagio tra i pescatori locali: il disciplinare che regola la pesca nelle aree marine protette non consente la ripresa dell’attività. Il presidente della Commissione, Christian Mulas, ha sottolineato come la situazione stia creando gravi difficoltà economiche e sociali per i pescatori, fermi in attesa di una modifica al disciplinare che permetta loro di operare nelle zona marina protetta. Questo blocco sta mettendo a rischio la sostenibilità di molte attività legate alla pesca e alle tradizioni locali.
Durante la riunione, le associazioni di categoria hanno esposto le loro preoccupazioni, chiedendo soluzioni concrete che consentano ai pescatori di tornare in mare, nel pieno rispetto delle normative ambientali. È emerso un ampio consenso sul fatto che, pur nel rispetto delle esigenze di conservazione, è fondamentale trovare un punto di equilibrio che non penalizzi ingiustamente chi vive della pesca e delle risorse del mare.
Il presidente della commissione ha ribadito l’importanza di tutelare l’ambiente marino ma ha altresì riconosciuto l’urgenza di rivedere il disciplinare per evitare danni economici alle famiglie di pescatori e agli operatori del settore. Al termine della riunione, il presidente Mulas ha annunciato che, per approfondire ulteriormente la questione e lavorare su una proposta condivisa, un nuovo incontro è stato fissato per il 26 novembre prossimo, con l’obiettivo di giungere ad una soluzione che concili le esigenze ambientali con quelle economiche.
La Commissione Ambiente continuerà a monitorare l’evoluzione della situazione, impegnandosi a trovare soluzioni che tutelino sia la salute dell’ambiente marino che le attività economiche legate alla pesca, fondamentali per il nostro territorio.