“Pronto a fare le barricate per difendere i diritti della nostra comunità”

Christian Mulas, presidente della commissione consiliare ambiente, interviene in merito al respingimento della richiesta di inchiesta pubblica sul progetto del parco eolico "Mistral".

“Con una decisione tanto incredibile quanto grave, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha respinto la richiesta del Comune di Alghero per l’indizione di un’inchiesta pubblica sul progetto del parco eolico flottante “Mistral” nel Mar di Sardegna. Questa scelta, contenuta nella nota prot. n. 200922 del 5 novembre 2024, rappresenta un atto che non solo disconosce il valore della partecipazione democratica, ma smentisce la necessità di un dibattito pubblico aperto e trasparente su un progetto che ha il potenziale di impattare in maniera irreversibile sull’ambiente e sulle comunità locali”. Così Christian Mulas, presidente della commissione consiliare ambiente, in merito al respingimento della richiesta di inchiesta pubblica sul progetto del parco eolico “Mistral”.

“Il rifiuto a consentire un’inchiesta pubblica su un tema così cruciale per il futuro della nostra isola – scrive Mulas – è una decisione miope e incomprensibile. Il progetto Mistral, proposto dal gruppo Acciona, impone una riflessione profonda non solo sul suo impatto ambientale, ma anche sul modello di sviluppo che intendiamo perseguire. La mancata consultazione delle popolazioni locali, dei rappresentanti istituzionali e di tutte le parti interessate non è semplicemente una violazione del principio di partecipazione, ma una gravissima ingerenza in un diritto fondamentale: quello di essere ascoltati e coinvolti nelle decisioni che riguardano il nostro territorio e il nostro futuro”.

“In qualità di presidente della V Commissione consiliare Ambiente, insieme ai 7200 cittadini che hanno firmato la petizione per la legge Pratobello, sono pronto a fare le barricate per difendere i diritti della nostra comunità e per chiedere, con forza, che venga garantito il diritto a una valutazione pubblica approfondita. Non possiamo accettare che il Ministero e le grandi aziende impongano decisioni senza tenere conto della volontà delle persone che vivono quotidianamente sul territorio e che ne conoscono meglio di chiunque altro le peculiarità e le fragilità”.

“Basta con questa superficialità, è inaccettabile che si continui a trattare temi così delicati senza un confronto reale e senza il coinvolgimento diretto dei cittadini. Il nostro impegno sarà massimo affinché venga ripristinato un giusto equilibrio tra sviluppo e tutela ambientale, tra le esigenze delle imprese e i diritti delle comunità. È ora che le istituzioni centrali ascoltino la voce di chi vive e respira l’ambiente che queste scelte potrebbero compromettere. La nostra battaglia non si ferma qui. La trasparenza, la democrazia e il rispetto per l’ambiente devono prevalere” – conclude Mulas.

6 Novembre 2024