Peggiori compagnie aeree del 2024: una fotografia impietosa del settore

Volare dovrebbe essere un’esperienza piacevole, un preludio alle vacanze o un passaggio comodo per raggiungere i propri cari. Per molti, però, si trasforma in un vero incubo, fatto di ore passate in aeroporto, comunicazioni carenti e assistenza clienti inesistente. Una nota realtà del settore ha pubblicato una classifica delle peggiori compagnie aeree del 2024, stilata in base a una serie di parametri che vanno dalla puntualità alla gestione dei reclami, passando per la tempestività nei risarcimenti – che può peraltro essere accelerata rivolgendosi a un’agenzia di rimborsi aerei come Rimborsamitu – le recensioni dei clienti. Una fotografia impietosa di un settore che, nonostante i progressi tecnologici, fatica ancora a garantire standard di qualità accettabili per tutti i viaggiatori.

Al primo posto di questa poco invidiabile graduatoria troviamo, per il secondo anno consecutivo, Tunisair, compagnia di bandiera tunisina, che ha totalizzato un punteggio complessivo di appena 3,63 su 10. I risultati di Tunisair, confermati anche da Trustpilot, sono sconfortanti, con performance scadenti in termini di puntualità e opinioni dei clienti e, soprattutto, un punteggio di 0,2 su 10 nell’elaborazione dei reclami. Ciò significa che i passeggeri che subiscono disagi, come ritardi o cancellazioni, hanno pochissime probabilità di ottenere un rimborso o un’assistenza adeguata. La situazione è talmente critica da far riflettere sulla capacità dell’azienda di gestire le esigenze dei suoi viaggiatori, evidenziando un problema strutturale che va ben oltre i singoli episodi di disservizio.

A seguire, nella lista delle compagnie aeree più problematiche, si posizionano altre realtà, perlopiù appartenenti al segmento low-cost. Al secondo posto troviamo Buzz, compagnia polacca, con un punteggio di 4,45, che mostra performance negative in tutte e tre le categorie valutate. Analogamente a Tunisair, anche Buzz registra un risultato di 0,1 nella gestione dei reclami. La medaglia di bronzo va a Nouvelair, altra compagnia tunisina, con un punteggio di 4,48 e un analogo risultato di 0,1 nella gestione dei reclami, a conferma della profonda crisi del trasporto aereo del paese nordafricano. Questi dati suggeriscono un problema diffuso nella regione, non solo legato a una specifica compagnia, ma a un sistema che sembra incapace di garantire standard di servizio accettabili.

Proseguendo nella classifica, incontriamo Bulgaria Air (4,60), El Al Israel Airlines (4,60) – che nonostante una buona valutazione sulla qualità del servizio si fa penalizzare dalla gestione dei reclami e dai ritardi – e Pegasus Airlines (4,73). Anche queste compagnie aeree, pur non occupando i primi tre posti, mostrano evidenti criticità, soprattutto per quanto riguarda la puntualità e la gestione dei reclami. Queste problematiche non sono certo una novità nel mondo del trasporto aereo, ma la loro persistenza nel tempo, e l’incapacità di molte compagnie di risolverle, mina la fiducia dei passeggeri. A ciò si aggiunge la frustrazione causata da procedure di rimborso macchinose e risposte vaghe da parte del servizio clienti.

TAROM (Romania), Air Mauritius e SKY Express (Grecia), con punteggi di 4,82, 4,84 e 4,86 rispettivamente, completano la parte bassa della classifica. Tutte queste compagnie mostrano serie difficoltà nel gestire i reclami, con un punteggio che arriva, nel caso di TAROM, addirittura a 0,0. Ciò significa che i passeggeri che si rivolgono al servizio clienti di questa compagnia per ottenere assistenza, hanno praticamente zero possibilità di ricevere una risposta o una soluzione al problema riscontrato. Questa situazione si traduce in una profonda delusione e in una sensazione di impotenza per il viaggiatore.

È importante sottolineare che la classifica stilata non è un mero elenco di nomi, ma è il risultato di un’analisi accurata di una serie di fattori che impattano direttamente sull’esperienza del passeggero. La puntualità, la gestione dei reclami e le recensioni dei clienti sono tutti indicatori chiave della qualità di un servizio che, nel caso delle compagnie presenti in questa lista, sembra essere carente. Il dato più allarmante, probabilmente, è la costante bassa valutazione nell’elaborazione dei reclami, un aspetto che dimostra come molte compagnie non siano in grado di gestire in modo efficace le problematiche che si presentano durante il viaggio. Questo si traduce, per il passeggero, in una sensazione di abbandono e frustrazione.

Questa indagine non fa altro che confermare un trend che, ormai, non è più una novità nel settore del trasporto aereo. I problemi legati alla puntualità, all’overbooking e all’assistenza clienti sono sempre più frequenti, soprattutto nel comparto low-cost. Nonostante i prezzi spesso competitivi, i passeggeri si trovano a fare i conti con un’esperienza di viaggio che non sempre rispetta le aspettative e, in alcuni casi, si trasforma in un vero e proprio calvario. E la mancanza di risposte adeguate da parte delle compagnie aeree non fa che peggiorare una situazione già di per sé critica. Il viaggiatore, in questo scenario, si sente spesso in balia degli eventi, senza una reale tutela dei propri diritti.

La situazione descritta non è isolata, ma è sintomatica di un problema più ampio che riguarda l’intero settore dell’aviazione. Il tentativo di abbassare i costi a tutti i livelli, spesso a scapito della qualità del servizio, ha finito per penalizzare i passeggeri, che si ritrovano a dover pagare il prezzo di un’efficienza sempre più spinta, a volte a discapito della loro serenità. E la difficoltà, a volte l’impossibilità, di ottenere un rimborso o un’adeguata assistenza da parte delle compagnie aeree, non fa che aumentare la sensazione di frustrazione e di mancanza di tutela.

Questi dati dovrebbero spingere le compagnie aeree a una profonda riflessione sulla qualità dei servizi offerti ai passeggeri. Investire nella gestione dei reclami, nella puntualità e nella formazione del personale, dovrebbe essere la priorità per un settore che, sempre di più, si trova a dover fare i conti con la crescente consapevolezza dei consumatori e con la necessità di garantire standard di qualità elevati. Diversamente, il rischio è quello di perdere la fiducia di un numero sempre crescente di viaggiatori, che saranno costretti a orientarsi verso altre soluzioni di trasporto o, peggio, a rinunciare completamente all’esperienza del viaggio aereo.

La pubblicazione di questa classifica non è solo un’occasione per puntare il dito contro le compagnie aeree meno virtuose, ma è anche un monito per tutti i soggetti coinvolti nel settore del trasporto aereo, dalle istituzioni ai consumatori. È necessario che le compagnie si impegnino a migliorare la qualità dei propri servizi, investendo in risorse e tecnologie, e che le autorità di vigilanza si impegnino a far rispettare i diritti dei passeggeri, garantendo la possibilità di ottenere un adeguato risarcimento in caso di disservizio. Solo così si potrà restituire al viaggio aereo la dignità e la serenità che merita.

In conclusione, i dati relativi alle peggiori compagnie aeree del 2024 rappresentano un’amara constatazione della realtà, e rivelano come il settore del trasporto aereo, nonostante le promesse e i progressi tecnologici, fatichi ancora a garantire standard di qualità accettabili. È tempo che le compagnie aeree prendano sul serio le esigenze dei propri passeggeri, impegnandosi in un percorso di miglioramento continuo. Solo così si potrà restituire ai viaggiatori la fiducia e la serenità necessarie per affrontare un volo con la tranquillità che merita. In caso contrario, la prospettiva è quella di continuare a imbattersi in situazioni spiacevoli e disservizi che minano la qualità di un’esperienza che dovrebbe essere positiva e gratificante.

18 Gennaio 2025