Carceri sarde: sotto osservazione ispettiva del deputato Mauro Pili
Si susseguono a ritmo serrato le notizie relative all’apertura del nuovo carcere di Massama e in contemporanea i trasferimenti dei detenuti da un carcere all’altro. La diatriba sull’argomento è stata originata dall’interessamento del deputato Pdl Mauro Pili che, a più riprese, aveva paventato il rischio che il nuovo carcere di Massama, con capacità di accogliere sino a 250 detenuti, fosse stato scelto per ospitare un congruo numero di detenuti ad alto rischio ( mafiosi e camorristi). E’ stato lo stesso parlamentare ad ipotizzare alcuni giorni addietro la possibile chiusura del carcere di Macomer e la traduzione di detenuti che in parte ha comunque avuto riscontro effettivo.E’ di oggi infatti la notizia Ansa del trasferimento di ventiquattro detenuti pericolosi condannati per mafia e camorra, trasferiti nei giorni scorsi nel nuovo carcere di Nuchis- Tempio Pausania.
Ed è stato sempre il deputato Mauro Pili a darne notizia, dopo aver effettuato un sopralluogo nel penitenziario, confermando “il progetto scellerato del Ministero di trasformare la Sardegna in una Cayenna per mafiosi”. Affermazioni che non collimano con le dichiarazioni del provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria, Gianfranco De Gesu: “in Sardegna non ci sono e non sono nemmeno in arrivo detenuti sottoposti al regime del 41 bis. Anche perché le carceri isolane non hanno al momento le caratteristiche adatte per ospitarli. Ci sembra assolutamente impossibile – ha aggiunto – ipotizzare una infiltrazione della mafia nella società sarda”.
I reiterati interventi sulle carceri e sui trasporti del deputato Mauro Pili, considerato da qualcuno in continua ricerca di visibilità, vanno comunque collocati in un giusto contesto di lotta a difesa del territorio e a favore della continuità territoriale dei sardi. Non va scordato che dell’impegno di tanti altri Onorevoli, al di là dell’appartenenza politica, i sardi non hanno il benché minimo ricordo.