Domenica di fuoco: gli incendi mettono l’isola in ginocchio
Domenica di fuoco in Sardegna. Il forte maestrale che ha imperversato con violenza durante lo scorso fine settimana ha creato le condizioni ideali per l’attacco dei piromani: a San Teodoro nel nord della Sardegna è stato scatenato un terribile incendio diventato indomabile nel giro di pochi minuti. Le fiamme, dopo aver attecchito celermente, hanno cominciato a ‘camminare’ verso le spiagge divorando ettari di campagne intorno a San Teodoro.
Il rogo è divampato intorno alle 13 nella frazione di Ovilò, alla periferia del comune di Padru. Il vento di maestrale ha spinto velocemente le fiamme verso il comune di S.Teodoro e le forze dell’ordine sono state costrette, a causa della folta coltre di fumo, a chiudere un tratto della statale 131. I Vigili del Fuoco, la Forestale, i volontari della Protezione Civile e le forze dell’ordine prontamente giunti sul posto hanno lavorato per oltre otto ore portando a termine un’importante operazione di evacuazione: oltre settecento persone sono state allontanate dalle loro abitazioni, centri turistici e alberghi. Poco prima del tramonto, ad emergenza oramai rientrata, si è sfiorata la tragedia. Quattro volontari della protezione civile sono finiti in ospedale, travolti dall’esplosione di un container contenente liquido infiammabile. Uno di loro, il comandante della Protezione Civile di Olbia, è ricoverato in gravi condizioni.
Durante la giornata di ieri è stato registrato un altro vasto incendio nel nuorese, esattamente tra Ottana e Bolotana. Anche qui le fiamme hanno divorato svariati ettari di macchia e boschi: è stato necessario l’intervento delle forze aeree. A Flumini di Quartu Sant’Elena hanno preso fuoco due abitazioni e un’auto. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco di Cagliari con tre squadre, due autobotti e mezzi fuoristrada per impedire che potessero essere coinvolte altre auto o case disabitate. Una vera e propria domenica di fuoco in Sardegna che ha messo a dura prova l’apparato regionale antincendio.