L’ex Presidente META ribatte alle critiche
Stamane, unitamente ai miei colleghi del consiglio di amministrazione ho rassegnato, le dimissioni, nelle mani del Collegio Sindacale, al quale spetterà, come prevede la normativa vigente, convocare senza indugio l’assemblea affinché il socio nomini un nuovo consiglio di amministrazione. Rimango tuttavia allibito di fronte alle pesanti accuse da parte di esponenti della coalizione riguardanti la gestione operativa ed amministrativa della Fondazione: tali dichiarazioni, oltre ad essere oggetto di chiarimenti nelle apposite sedi, comprese quelle giudiziarie, da parte dell’intero CDA, si rivelano infondate e inopportune, soprattutto quando è la stessa maggioranza che governa la città che prima approva il bilancio dell’ente e in seguito infanga se stessa.
E risulta ancora più disarmante la schizofrenia delle informazioni e delle dichiarazioni intorno al futuro della Fondazione: da una parte l’idea del commissariamento straordinario, possibilità non ammessa dallo statuto e dalla legge, almeno nei termini e modi proposti, dall’altra la proposta di un consigliere regionale su un organo di stampa, di limitarla a mera attività di promozione turistica, il tutto dopo che da altre importanti componenti della maggioranza era venuta fuori l’idea di gestire solo la cultura, o meglio le culture, e sempre dopo che il sindaco, nella sua prima intervista, ancora da candidato, aveva dichiarato che la fondazione era l’unica cosa che salvava
della vecchia amministrazione Tedde … e nel mezzo tante altre amenità dette il più delle volte solamente per dare aria ai denti.
Una confusione di idee, anziché una “tempesta di cervelli”, che avrebbe dovuto animare quella che è stata una delle campagne elettorali più lunghe in città, ma che oggi, ad oltre quattro mesi dalle elezioni, fa luce sulla mancanza di decisioni e prospettive per il futuro dello strumento e pertanto sul ruolo della città nelle politiche di promozione turistica e sviluppo culturale. Forse, di fronte alla compresenza di così tanti cervelli e competenze la maggioranza si è persa, quando solo bastava leggere più attentamente quanto previsto dallo statuto o dal piano di fattibilità redatto da Federcultura a monte dell’idea Fondazione.
Come già dichiarato in altre occasioni, ribadisco il ruolo e l’importanza che una fondazione di partecipazione può avere sul territorio e il fatto che costituisca uno degli strumenti più adatti nel panorama nazionale capace di svolgere un ruolo guida della governance locale del settore culturale e turistico. Mi auspico, nonostante tutto, che il lavoro fino ad oggi svolto non vada perso e ringrazio, anche a nome dei miei colleghi, i dipendenti e i collaboratori di M.E.T.A. per la professionalità mostrata e il grande lavoro svolto.