Mulas e il Medioevo algherese
Il Presidente dell'associazione politica Mondonuovo parla della situazione che sta attraversando la città chiedendo anche un ricambio generazionale
Alghero attraversa il suo Medioevo. In passato ci sono stati periodi altrettanto difficili, ma mai come oggi si sente il peso di una crisi che non risparmia l’intera comunità. Tra aziende alla canna del gas, negozi che chiudono, famiglie senza casa, disoccupazione a livelli inauditi e fiumi di giovani che emigrano, Alghero è al buio. Una crisi non solo economica, ovviamente, ma sociale e politica. E certamente neanche il clima natalizio può celare tale situazione. Gli algheresi non sono governati per come meriterebbe la quinta città della Sardegna, da almeno 3 se non 4 anni. Potremmo parlare di un ultimo lustro senza governo. Questo non può che incidere in maniera estramamente negativa sull’intera comunità e su quelle che sono le aspettative per territorio ricco di eccellenze umane e paesaggistiche, ma una crisi sociale cosi pesante non può che fare da “tappo” e impedire una crescita armonica. Nemmeno la fine anticipata della peggiore amministrazione della storia algherese sembra aver dato quello slancio necessario per ripartire nella giusta maniera. Pesano ancora i rapporti sfilacciati e i vecchi rancori che muovono tutti gli schieramenti in campo. A muovere le dinamiche politiche paiono essere ancora le aspirazioni personalistiche di taluni a discapito della città e di un progetto lungimirante che faccia uscire definitamente Alghero dalla palude in cui, ancora, si trova. Anche il lavoro del Commissario straordinario non deve, e non può, essere legato solo all’ordinaria amministrazione sono troppe le emergenze a cui bisogna mettere mano e chi oggi si trova a Sant’Anna deve fare in modo di adoperarsi al meglio per non far precipitare Alghero nel baratro. Ma ad una straordinaria situazione di difficoltà bisogna reagire non solo a parole, ma anche coi fatti. Per questo, anche in politica, c’è bisogno di proposte di rottura: d’ora in avanti per i ruoli apicali (sindaco, presidenze varie, consiglieri regionali, etc etc) bisognerebbe attuare un serio e radicale rinnovamento verso quella direzione delle fasce d’età più giovani che anche l’Italia pare aver intrapreso con i quarentenni Matteo Renzi (Pd), Angelino Alfano (Ncd), Matteo Salvini (Lega). Siamo ben consci che esistono giovani dalla mentalità arcaica, ma questa nostra proposta serve anche per dire basta. Basta ad un mondo vecchio, basta. E ora di cambiare. Alghero, come la Sardegna, l’Italia sono ricche di persone di valore. In Austria, la scorsa settimana, è stato nominato il nuovo Ministro degli Esteri: ha 27 anni di età. Rinascere si può, ma solo guardando avanti e rivolgendosi veramente elle energie migliori di Alghero.
Christian Mulas, Pres. Mondonuovo