Caso Pd: il nome c’è ma non trapela nulla. Mario Bruno: “Ore difficili”
Radice quadrata, ancora 48 ore per il nome del nuovo leader Pd che guiderà la riscossa alle regionali
“E’ tempo di fare radice quadrata, manca un mese e la Sardegna ha bisogno di una svolta”. Mario Bruno commenta così, all’indomani della travagliata decisione delle Barracciu di rinunciare alla candidatura, dopo le problematiche e le divisioni nel partito dovute all’inchiesta sui fondi ai gruppi dove è risultata indagata. Sono state ore concitate quelle vissute tra ieri e l’altro ieri, un partito si è mosso, ha discusso ore e ore, in estenuante attesa. L’Eurodeputata ha dovuto fare una scelta per il bene del partito e della Sardegna, ha sottoscritto l’onorevole Bruno, che ha vissuto in presa diretta l’agonia di questa decisione.
“Solo lei poteva fare questa scelta, il partito, nonostante ciò che si vocifera è molto sveglio, attivo e discute, perchè non si deve assolutamente rovinare l’intesa e la coalizione deve mantersi salda, l’obbiettivo è sempre e solo uno, per cui la coesione e la solidità non può mancare”. Abbiamo chiesto all’onorevole Bruno se qualche nome, almeno di quelli che sono già trapelati dalla stampa in questi giorni, è più accreditato di altri, ma si dovrà attendere al 2 gennaio per avere la conferma di chi guiderà il pd alle regionali. Anche sui sondaggi ci sono discordanze, ma ora il caso pd deve dare il nome, i sondaggi non hanno più ragione di esistere, almeno ad un mese dal voto. Si scalda la temperatura, sarà un inizio anno col botto.