Alghero chiude un 2013 fallimentare. La nostra città è un vanto, si merita la riscossa
Alghero se lo merita, ha bisogno di ripartire. Il 2014 sarà ancora un anno di crisi, ma abbiamo gli strumenti per arginarla. La forza di tutti serve per costruire un futuro ai nostri figli.
Quando si ha la fortuna di vivere e respirare l’aria di Alghero,anche i problemi, persino quelli più grandi, vengono camuffati dal sole tutto l’anno e dal profumo di essenze mediterranee. Attenzione, ho scritto “camuffati”. Purtroppo questa città di problemi ne ha tanti,come tutte le città, non lo metto in dubbio, ma le potenzialità e le risorse del territorio non possono essere vanificate in questo modo balordo. Non si può chiedere ad un algherese di andar via e non si può stare a guardare quelle valige che ogni anno diventano sempre più numerose. Chi rimane non può fare altro che godersi il sole e sperare di sognare ancora; chi ha smesso, è perchè ha preferito la via più breve della delinquenza,stretto nella morsa di violente parole quali “droga”, “furti”, “rapine”. Questo Alghero non se lo merita, e non se lo può permettere.
Non per altro, perchè sono fermamente convinta che “connotazione caratteriale” a parte, gli algheresi siano capaci di trasformare un ‘iniziativa in un evento catalizzatore, siano geniali nell’intrappolare tutti i paesi vicini e unirli nel nome di bella musica, di grandi spazi, di sano divertimento. Alghero non deve avere paura e deve smetterla di alimentare una guerra “intestina tra poveri”. Ci sono immense risorse da sfruttare e allo stesso tempo da preservare. Abbiamo perso un anno e mezzo di discontinuità politica che ha causato grandi stalli e perdita di tempo. Bisogna fare attenzione ai finanziamenti europei, ai bandi regionali, ai fondi messi a disposizione per i progetti legati all’ambiente e all’insediamento di nuove figure lavorative, bisogna raddrizzare le antenne e dare valore non solo alla città ma sopratutto agli algheresi.
Ci sono grandi talenti, giovani talenti nella musica, nella letteratura nella poesia. Ne sentiamo parlare ogni giorno ma non vediamo attenzione da parte degli enti che invece dovrebbero darne risalto e promuoverli.Nel sociale ci siamo fatti scappare tante opportunità. Dopo la mancata partecipazione al Piano Città, che avrebbe consentito di recuperare qualche milione di euro per rigenerare aree urbane degradate, gli algheresi hanno dovuto assistere alla mancata partecipazione al Bando Regionale per l’edilizia abitativa per la riqualificazione di immobili degradati. Concorrendo a quest’ultimo bando l’Amministrazione avrebbe potuto realizzare 11 alloggi nell’edificio di via S. Angeli e riqualificare 23 alloggi alla Petraia.
Il Comune di Alghero è stato anche escluso dal programma regionale di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile per la realizzazione di 24 alloggi a S. Maria La Palma, pare per carenze nel piano di gestione e assegnazione. Ma sono solo esempi. Pensiamo al Porto, che probabilmente verrà gestito da una società che nulla ha a che fare con Alghero, speriamo almeno che possa inserire unità lavorative del posto, l’unica nota positiva sarebbe questa. E poi, siamo in default sotto il profilo dell’organizzazione estiva, manca coesione d’intenti, manca una guida e manca ancora di più, la fiducia della gente.
L’auspicio è che tutti, ogni cittadino consapevole del proprio futuro, possa contribuire a cambiare la città, dapprima nell’anima, poi negli intenti, per concludere nei progetti fattibili e realizzabili. Dev’essere un inversione di marcia condivisa e partecipata, non si può chiedere il miracolo se non ci si impegna in prima linea. Uno sforzo, che servirà ai nostri figli, coloro che un domani non devono essere costretti a farsi la valigia. Alghero può dare asilo a grandi progetti di vita e lo deve fare con chi si fa parte integrante di queste scelte. Un 2014 di grande crisi ci aspetta, non nascondiamoci sotto la sabbia. Ma abbiamo in mano gli strumenti per arginare questa crisi e ripartire. Pensiamo bene ai prossimi governanti, ricostruiamo un governo regionale, poi proseguiamo a ricostruire quello comunale e a parlare seriamente di Benessere, di lavoro e di garanzie per i nostri figli.
Alessandra Mura