Virus Schmallenberg: 2 casi sospetti nel sassarese
Sul territorio della ASL di Sassari sono stati registrati due casi sospetti di malattia di Schmallenberg. Allertati dagli allevatori, i veterinari del Servizio di Sanità Animale dell’Azienda Sanitaria in collaborazione con i tecnici dell’Istituto Zooprofilattico di Sassari, hanno provveduto immediatamente a effettuare il sopralluogo in due allevamenti ovini di Mores e di Sassari e avviare gli accertamenti del caso.
Il sospetto che si tratti proprio del virus che in Sardegna ha già colpito un allevamento di Tertenia, in Ogliastra, sarebbe legato all’elevato numero di ovini colpiti da anomalie congenite. In entrambi gli allevamenti, costituiti da circa 600 capi ovini, una ventina di animali hanno presentato aborti mentre 28 agnelli sono nati con malformazioni agli arti e alla testa. In attesa delle analisi da parte dell’Istituto Zooprofilattico, il Direttore del Servizio di Sanità Animale, Francesco Sgarangella, ha convocato questo pomeriggio l’Unità di Crisi per definire tutte le azioni.
Nel frattempo, in ottemperanza a quanto previsto dalle circolari Ministeriali e dal Regolamento di Polizia Veterinaria, i veterinari della ASL di Sassari hanno provveduto ad attivare tutte le procedure previste, ponendo sotto sequestro sanitario gli animali, effettuando il censimento degli allevamenti sospetti nonché il “rintraccio” di eventuali movimentazioni di animali. Inoltre attraverso il G.I.S , il sistema geografico informativo di cui è dotato il Servizio di Sanità Animale, è stata delimitata una zona di sorveglianza di 4 km attorno ai due allevamenti sospetti. Gli allevatori delle aziende di ruminanti presenti all’interno dell’area verranno contattati dalla ASL n.1 attraverso un SMS di allerta sanitario.
Il virus di Schmallenberg colpisce bovini, ovini e caprini. La trasmissione di questo tipo di malattia avviene di solito attraverso insetti vettori del genere Culicoides. Il Dipartimento di prevenzione avverte gli allevatori di prestare particolare attenzione ad eventuali sintomi come manifestazioni febbrili in bovini e ovicaprini, calo della produzione lattea, possibile coinvolgimento della sfera genitale di animali gravidi, natimortalità, malformazioni e aborti.