Una prima analisi del voto da Tonino Budruni
Una prima analisi del voto del 16 febbraio da parte di Tonino Budruni, vice presidente di C'e' un'Alghero Migliore.
Il risultato elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale della Sardegna pone, in maniera ultimativa, la grave crisi democratica che la nostra isola vive: quasi la metà degli elettori sardi ha disertato le urne. Ciò significa che la politica, e tutto ciò che ha a che fare con essa a cominciare dai “politici”, è estranea a una parte consistente della popolazione sarda, sempre più delusa, sfiduciata e sfibrata dalla crisi economica.
Il centrosinistra che esce vincitore da questa tornata elettorale deve affrontare prioritariamente i temi posti da questa parte importante dei cittadini sardi. Non è più possibile, come ha detto correttamente il neoeletto presidente Pigliaru, che la politica si occupi di sé stessa e non della disperazione di centinaia di migliaia di cittadini.
Ad Alghero, com’era facilmente prevedibile, il centrosinistra è stato superato dal centro-destra e deve immediatamente darsi da fare per costruire le condizioni politiche che favoriscano la partecipazione e l’impegno dei tanti algheresi che hanno disertato il voto del 16 febbraio. Bisogna riprendere a fare politica pensando agli interessi generali piuttosto che alle piccole questioni di partito e di movimento, se non addirittura alle questioni personali dei leader e dei leaderini (quasi sempre con scarso seguito) nelle quali si perde, spesso, il centrosinistra.
Ad urne chiuse, si può oggi valutare con la dovuta attenzione la campagna elettorale attuata dall’Associazione C’è un’Alghero Migliore per favorire l’incontro delle forze politiche del centrosinistra e quelle raccolte nello schieramento guidato da Michela Murgia. Una campagna elettorale che ha consentito il confronto sui temi programmatici comuni: dalla partecipazione democratica alla gestione del territorio e allo sviluppo sostenibile. I candidati algheresi che hanno partecipato ai due incontri pubblici organizzati da C’è un’Alghero Migliore sono stati veicolo di visioni ampiamente condivise sui temi qualificanti del governo del territorio e della città. Ciò significa che se non ci saranno impedimenti di tipo ideologico provenienti da leader regionali o nazionali, sarà possibile lavorare alla costruzione di un’ampia aggregazione tra il centrosinistra algherese e l’area nazionalitaria e indipendentista locale su programmi condivisi. Un’aggregazione, cioè, in grado di battersi per vincere la competizione elettorale di maggio.
Bisognerà avviare per tempo le primarie per l’individuazione del candidato a sindaco e coinvolgere da subito la cittadinanza sulle scelte e sulle priorità da affrontare. È vero che la gestione pasticciata della recente esperienza amministrativa guidata da Stefano Lubrano penalizza la coalizione di centrosinistra, ma è anche vero che il centrodestra non è in grado di dare risposte alle esigenze dei cittadini. Come dimostra, dolorosamente, la storia recente d’Italia, della Sardegna e di Alghero.