Il bar chiuso dalla Finanza per un’evasione di 7 euro
Accade a Bresso, in provincia di Milano, dove i gestori di un caffè sono stati costretti a chiudere per 3 giorni e a pagare una multa di 2500 euro.
A raccontare la vicenda è TgCom24: a Bresso, a pochi chilometri da Milano, la Guardia di Finanza ha disposto la chiusura forzata di un bar dopo aver rilevato un’evasione complessiva di 7,20 euro in cinque anni. Nello specifico, si legge, “i gestori del bar sono stati pizzicati 5 volte dalla guardia di finanza per non aver emesso lo scontrino di qualche caffè e due brioches” e le forze dell’ordine “hanno sanzionato i due proprietari, il signor Dino T. di 64 anni e suo figlio Massimiliano di 32, con una multa di 2,500 euro e la chiusura forzata dell’attività per 3 giorni lavorativi, con tanto di cartello affisso sulle vetrate del bar come a dire:” Questo bar ha evaso le tasse, deve essere umiliato davanti a tutti“.
A quanto sembra ai gestori del bar è andata la solidarietà dei clineti, che evidentemente hanno giudicato eccessiva la pignoleria dei finanzieri, appoggiando l’iniziativa dei proprietari del bar di affiggere sulle vetrate dell’esercizio commerciale (che potrà riaprire solo fra tre giorni) una lettera di protesta indirizzata all’Agenzia delle Entrate in cui si attacca la modalità con la quale eseguono il loro lavoro i funzionari statali. “Lo scopo principale è portare in cassa i soldi, a qualunque costo”, si legge: un concetto che sembra far proseliti a Bresso.
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