Il centro antiviolenza ad Alghero non ha mai funzionato
Credo davvero che sia arrivato il momento di dire basta alle strumentalizzazioni elettorali sulla pelle delle donne. Non abbiamo bisogno di inutili passerelle elettorali, per capire che nel nostro Paese in tante vivono il dramma della violenza, spesso consumata tra le mura domestiche e in piena solitudine. Adesso anche il centrodestra cittadino si accorge del fenomeno, dopo averlo colpevolmente ignorato per oltre dieci anni. Forse è il caso di fare un po’ di chiarezza: la legge regionale 8/2007 finanzia e promuove la costituzione dei centri antiviolenza e delle case di accoglienza nella Regione Sardegna. A Sassari dal 2000 è attivo il progetto Aurora, voluto dai Comuni del distretto sanitario con l’obiettivo di contrastare il fenomeno della violenza sulle donne. Dalla sua apertura ad oggi il centro ha ricevuto circa 900 richieste di aiuto e oltre 90 sono stati i nuclei familiari ospitati nella casa di accoglienza. L’85% delle utenti sono oggetto di violenza intra familiare e dal 2000 al 2011 sono state circa 60 le donne algheresi che si sono rivolte al centro di Sassari.
Da giugno a dicembre 2011 anche ad Alghero è stato aperto uno sportello del centro antiviolenza Aurora, ma nella nostra città questo servizio è stato soppresso e lo sportello chiuso a causa della mancanza di affluenza di utenti. E non poteva essere altrimenti visto con quanta superficialità e inadeguatezza l’amministrazione di centrodestra ha gestito il servizio, ad esempio non mettendo a disposizione spazi idonei che garantissero la privacy delle donne, non investendo alcuna risorsa nella comunicazione per far conoscere questa realtà e soprattutto non coinvolgendo tutti gli enti e le associazioni che operano nel settore e che avrebbero potuto supportare adeguatamente l’iniziativa. Le donne algheresi vittime di violenza sono state dimenticate, a loro è stato negato un aiuto, un servizio che non costava nemmeno un euro all’amministrazione algherese, essendo a carico del Comune di Sassari.