Gestione Rizzeddu: le precisazioni della Cooperativa Elleuno
"Gravi inesattezze che non trovano conferma nella realtà delle cose": la Cooperativa sociale Elleuno interviene in relazione alla lettera inviata all’attenzione del Presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru dal Coordinatore Sanità del Centro Democratico Tore Piana
In relazione alla lettera “Gestione Rizzeddu, stop all’appalto” inviata all’attenzione del Presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru e agli organi di stampa sardi dal Coordinatore Sanità del Centro Democratico Tore Piana, Cooperativa Elleuno intende chiarire alcuni punti su gravi inesattezze riscontrate e che non trovano conferma nella realtà delle cose. In merito alla citazione “Organizzazione più appropriata e frammentazione dei ruoli dei professionisti” si fa presente che i suddetti ruoli sono definiti da Capitolato cui si aggiungono le figure che Elleuno ha introdotto per potenziare le attività di coordinamento, di monitoraggio e terapeutiche a beneficio degli assistiti.
A fronte delle ipotetiche “Abolizioni delle riunioni”, la Cooperativa fa presente che il piano dei suddetti incontri è strutturato e funzionante con un programma dettagliato e fissato in agenda a inizio anno. Il “Programma riunioni e incontri 2014” prevede interventi già operativi (e speculari al 2013): una riunione educatori (trimestrale), una riunione di staff (4 al mese), una riunione laboratori (1 volta al mese), una riunione “Progetto Materialmente” (2 volte al mese), riunioni della riabilitazione (4 volte al mese) e riunioni di struttura (1 volta al mese). Elleuno tiene a dare una precisazione anche riguardo la fuorviante affermazione riferita al “Personale chiesto in prestito e utilizzato presso le Comunità Protette di Rizzeddu”: una ricostruzione strumentalizzata e priva di elementi di contesto. La Cooperativa si è affidata al personale di Aou solo ed esclusivamente nei casi di estrema emergenza, riferiti a situazioni critiche precedenti il 2013, circoscritte e motivate.
Si ricorda poi che è un diritto dell’azienda quello di utilizzare il proprio personale, se qualificato, su più servizi di una proprietà affinché non rimangano turni scoperti. Si è sempre trattato di operatori “formati” e in possesso di un titolo Oss: operatori quindi professionalmente in grado di svolgere l’incarico richiesto. Ci sono poi inesattezze riguardo le “fughe verso i contratti Asl e dell’Aou di Sassari”: per molti operatori è stata un’utile opportunità di crescita e di confronto con altri servizi. Senza dimenticare il periodo storico che stiamo vivendo e che quindi si predilige un contratto a tempo indeterminato, è da sottolineare il fatto che alcuni operatori abbiano preferito restare nello stesso servizio, rinunciando a incrementi economici.
Un quarto passaggio parla di “strutture fatiscenti”: un giudizio affrettato sollevato da chi non conosce la situazione di origine e gli aspetti contrattuali del contratto di appalto. Le strutture psichiatriche non sono di proprietà della Cooperativa e la stessa non possiede alcun titolo per poter attuare interventi di manutenzione straordinaria che presuppongano prospettive di medio-lungo periodo oltre le scadenze contrattuali. Nonostante ciò, Elleuno ha investito e contribuito in proprio con importanti azioni. Per esempio nel 2013 sono stati eseguiti, a carico della Cooperativa, lavori di manutenzione straordinaria per un valore complessivo di 30.000 €, cifra che comprende anche interventi significativi di impiantistica elettrica, strutturale e igienico-sanitaria. Sono inoltre documentabili le richieste formulate da Elleuno alla ASL negli anni 2011, 2012 e 2013 in cui si richiede l’intervento per la riparazione e manutenzione della guaina di impermeabilizzazione del tetto.
Un’altra “non” notizia viene riscontrata verso i medici Csm “con progressivo e grave allontanamento nel tempo”. Un’accusa infondata per un semplice motivo: il compito di questi professionisti è quello di valutare l’inserimento di ciascun ospite e dei relativi progetti individuali. Senza di loro, quindi, non ci potrebbero essere progetti individuali né, di conseguenza, ospiti. Da segnalare poi che Elleuno non possiede la gestione diretta dei medici Asl. Ognuno di loro agisce autonomamente in base al numero dei pazienti che deve seguire, quindi non è possibile quantificare precisamente le presenze di ognuno. Un ultimo passaggio che merita una precisazione riguarda la citazione “…non sussistono le circostanze di sicurezza idonee all’accoglienza degli utenti provenienti dall’OPG, viste le gravi difficoltà nella gestione degli stessi già inseriti ad oggi…”. Parole di chi non ha informazioni su come funziona il sistema. Elleuno ricorda infatti che la chiusura degli OPG (Ospedale Psichiatrico Giudiziario) é stata rinviata di un anno e non c’è mai stata comunicazione ufficiale di alcun tipo circa la possibilità di inserire i pazienti direttamente presso le nostre strutture. A oggi la Regione Sardegna non ha trovato una soluzione al problema. Nel frattempo i pazienti vengono inviati nel proprio territorio di origine: a Rizzeddu, per esempio, vengono inviati direttamente su disposizione di un Magistrato.