Casa di riposo via Carlo Felice: lotta più dura se la situazione non sarà risolta
“Coinvolgeremo le autorità competenti se la situazione dei dipndenti della Matilda S.r,l. non sarà risolta a breve”.
“La situazione dei dipendenti della Matida Srl è ormai diventata insostenibile: se l’azienda non dovesse prendere decisioni immediate per risolvere la situazione di grave disagio dei 21 lavoratori, ci vedremo costretti a chiedere alle autorità competenti l’intervento giuridico-legale necessario per la loro tutela.”
Dalla segreteria territoriale della Fsi arriva un duro attacco alla dirigenza della società che gestisce la casa di riposo di via Carlo Felice a Sassari, colpevole di aver accumulato gravi ritardi nel pagamento degli stipendi e gravi mancanze nell’organizzazione del personale. L’elenco delle questioni da risolvere è lungo: si parte dai lavoratori assunti a tempo determinato a tutt’oggi non ancora in possesso di una copia del contratto e quindi della reale data di scadenza del rapporto di lavoro, per passare poi all’organizzazione ed alla formazione del personale che non rispetterebbero i criteri previsti dal D.Lgs.81/08, con carenze, quindi, dal punto di vista della distribuzione dei carichi di lavoro e dei criteri applicati.
Vi è poi un particolare caso per il quale un operatore socio-sanitario, il cosidetto Oss, si è visto togliere il compito istituzionale di assistere i pazienti per essere invece destinato alla preparazione dei tavoli per i pasti e al servizio delle colazioni. Queste mansioni fino a quel momento erano effettuate da personale licenziato per esternalizzare il servizio, creando disagio nei colleghi sempre più gravati dal carico di lavoro ormai difficilmente sostenibile.
Se a tutto questo aggiungiamo il fatto che i lavoratori da circa un anno percepiscono gli stipendi con notevole ritardo e che, quindi, vengono costretti a vivere in una situazione di perenne precarietà, ci rendiamo conto della grave situazione. Le soluzioni più efficaci sono dei provvedimenti urgenti per poter tornare ad una minima parvenza di normalità e, se necessario, un intervento delle autorità competenti se non si dovesse risolvere entro breve”.