Sigle sindacali in rivolta contro l’Asl
Gestione del sistema sanitario pessimo. Sindacati in rivolta.
Nel documento firmato da Cgil Cisl Uil Nursing Up Nursind Fials, si fa un bilancio degli anni di gestione della ASL di Sassari, con particolare riguardo alle condizioni di lavoro nell’Azienda, le politiche di reclutamento del personale, le relazioni sindacali e i servizi offerti alla cittadinanza. “Molte delle azioni messe in campo in questi anni, scrivono nella nota, sembrerebbero indirizzate non al miglioramento dei servizi erogati ma ad ottenere un alone mediatico, a nostro giudizio vuoto di contenuti reali. Ad esempio potremmo citare la recente inaugurazione dell’asilo aziendale o le numerose re-inaugurazioni dell’ala nuova dell’ospedale civile. Le cose essenziali in questi anni sono state sottovalutate o lasciate passare in sordina basti pensare al nuovo Atto Aziendale, discusso in maniera molto marginale con i sindacati e con gli organismi degli enti locali, senza nessuna concertazione con le altre strutture sanitarie presenti nel territorio, rifiutando il confronto per eventuali miglioramenti e con l’evidente effetto di creare sprechi e doppioni inutili e con il risultato di essere stato bocciato dalla vecchia giunta regionale.
Lo si deduce dalla Delibera di Giunta regionale N. 4/30 DEL 05.02.2014 avente in oggetto “Indirizzi in merito all’applicazione dell’atto aziendale Azienda Sanitaria Locale di Sassari” leggiamo che: “l’Assessore rileva che lo stesso risulta carente dei dati relativi ai posti letto ed alla dotazione organica e si riserva di chiedere l’invio degli stessi”. In altre parole neanche all’assessorato regionale sono stati forniti dei dati essenziali per un giudizio di merito sul nuovo Atto Aziendale presentato dalla direzione generale”. “Inoltre- proseguono- nella delibera succitata leggiamo la prescrizione per la ASL, affinché il numero delle strutture Complesse Amministrative, tecnico e professionali non debba essere superiore a quello indicato nell’atto aziendale previgente. Ciò suona chiaramente come una sonora bocciatura alla proposta dell’Atto Aziendale, dove si riscontra l’aumento delle Strutture Complesse. Ma nonostante la mancata approvazione le stesse vengono comunque messe in piedi e assegnate a dirigenti di stretta fiducia del Direttore Generale. Un interesse imperante della Direzione Generale sembrano le assegnazioni di incarichi spesso e volentieri in assenza delle procedure di confronto con i sindacati e a volte senza una reale necessità o sussistenza dei presupposti per l’attribuzione degli stessi. Basti pensare al contenzioso in atto tra le organizzazioni sindacali scriventi e la Direzione Aziendale “sull’urgenza” di assegnare una cinquantina di incarichi di Posizione Organizzativa (P.O.). Contenzioso che ha avuto il risultato della proclamazione dello stato di agitazione di tutto il personale del comparto, conseguenza della più volte denunciata prepotenza del Direttore Generale nel voler a tutti i costi assegnare gli incarichi di Posizione Organizzativa, dopo che per ben due anni gli stessi incarichi sono scaduti, quale emergenza è sorta in questo ultimo mese?”
E proseguono: ” Le OO.SS. hanno avviato un’azione legale nei confronti della Dirigenza volta alla tutela delle prerogative sindacali e del rispetto delle norme contrattuali in materia di P.O. e di utilizzo dei fondi contrattuali, e se, come auspichiamo, le vie legali riconoscono le nostre rivendicazioni, chi paga il danno erariale maturato? Le casse della ASL ( e quindi pantalone) o l’attuale Management? Per essere più espliciti, nutriamo grossi dubbi sul fatto che dietro questa improvvisa accelerazione nell’assegnazione di una cinquantina di incarichi di Posizioni Organizzative ci sia l’obiettivo di migliorare le attività dell’Azienda, ma abbiamo il dubbio che siamo in presenza di forzature di qualche politico che in questi anni ha fatto da dominus della ASL e che male accetta l’ultimo risultato elettorale. Altro interesse, certamente non meno preponderante, riguarda la concessione d’incarichi di primariato in strutture che non esistono nell’atto aziendale vigente e in alcuni casi di fatto mancanti di spazi e personale. Per esempio, citiamo due Strutture Complesse assegnate a dirigenti, con relative laute indennità, che non sono previste neanche nel vigente atto aziendale, quelle di “Pianificazione, Sviluppo Organizzativo, Marketing Istituzionale”, diretto da un dirigente esterno all’amministrazione (un 15 septies) e sulla quale, visti gli obiettivi e risultati raggiunti, abbiamo forti dubbi della sua necessità in azienda, e la Struttura di “Psicologia Ospedaliera e delle Emergenze” alla quale non sono stati assegnati né spazi nè personale, avendo in organico il solo Dirigente Responsabile. Anche per questi manteniamo la speranza che non si tratti di patacche politiche a spese della collettività. Altro capitolo è quello degli appalti.
Anche qui il Servizio Contratti Appalti Acquisti è diretto da un dirigente esterno all’amministrazione e quindi non di ruolo ma individuato dal Direttore Generale con un articolo 15 septies che consente l’incarico da dirigente ma senza un normale iter concorsuale. Tutti gli appalti più rilevanti, che riguardano servizi essenziali per l’azienda sono bloccati e godono di eterna proroga. Questa situazione lascia nell’incertezza i lavoratori impegnati in queste ditte, e i servizi appaltati dopo anni andrebbero rimodulati e aggiornati secondo le nuove esigenze aziendali. A titolo esemplificativo ma non esaustivo segnaliamo i servizi che risultano in queste condizioni e che impiegano più di cinquecento dipendenti tra cooperative e ditte esterne: 1. “servizi integrati ospedalieri” (ausiliariato, pulizie e ristorazione) sul quale abbiamo avanzato delle forti perplessità, poiché esternalizza l’assistenza sanitaria nelle corsie ospedaliere. Per chiarirne le dimensioni si tratta di un mega appalto per complessivi 75 milioni di euro più iva in sei anni. 2. Servizio di Assistenza domiciliare integrata ADI con appalto aggiudicato nel 2006 ed ancora oggi in regime di proroga (infinita); 3. Servizio di portierato e guardiania, che viene continuamente esteso con rilevanti aumenti dei costi e con la gara bandita ma della quale si sono perse le tracce; 4. Servizio di emergenza delle ambulanze del 118, non si sa a che punto sia, ma anche tale aggiudicazione risulta scaduta da anni; 5. gestione strutture psichiatriche residenziali scadute anche in questo caso da anni, non risulta neanche in questo caso nessun atto di proroga.
Altro vergognoso capitolo è quello dei parcheggi dell’Ospedale Civile di Sassari nei quali la ASL applica tariffe che neanche in piazza Duomo a Milano e che sfidiamo a trovare in qualsiasi altra struttura sanitaria d’Italia. Riteniamo che far pagare 1,40 € per ogni ora di parcheggio sia semplicemente indegno per una struttura sanitaria pubblica, a meno che non si voglia far cassa sulla pelle degli utenti. Addirittura viene fatto pagare il personale reperibile chiamato in servizio nel cuore della notte per ragioni di emergenza!!! Dopo anni nei quali non veniva assunto personale amministrativo in modo stabile e garantito, assistiamo all’eccesso opposto, cioè all’aumento esponenziale delle assunzioni di personale amministrativo a scapito del personale sanitario, per cui oltre alle numerose assunzioni a tempo indeterminato effettuate con l’utilizzo delle graduatorie delle AOU di Sassari si continua senza sosta, anche nelle ultime ore, ad assumere personale a tempo determinato attraverso agenzie interinali e collaboratori esterni. Affianco a queste nuove assunzioni, in tutto una sessantina tra funzionari ed impiegati, assistiamo ad altrettante assunzioni di personale tra co.co.co. e lavoratori in somministrazione. Gran parte di tale personale è assegnato nei diversi servizi amministrativi ma è assunto con fondi regionali per specifici finanziamenti di progetti o interventi in emergenza, come quelli della Lingua Blu del Dipartimento di Prevenzione, del progetto regionale dello Screening e dei fondi per l’Assistenza Domiciliare Integrata. Data l’enorme cifra che ogni anno la nostra regione mette a disposizione delle nostre aziende sanitarie, i nostri cittadini dovrebbero essere soddisfatti dei servizi e delle opportunità che i Direttori delle aziende Sanitarie propongono loro come offerta sanitaria.
Purtroppo e come più volte segnalato, e non solo dalle organizzazione sindacali scriventi, si è costretti a manifestare in modi plateali le grida di rabbia dei cittadini e l’insoddisfazione dei lavoratori. Come più volte denunciato, si ha l’impressione che la ASL di Sassari sia stata gestita alla stessa stregua di un azienda di famiglia, contravvenendo ai Contratti Nazionali e Decentrati, perseguendo obiettivi di dubbia utilità. Ma almeno questa massa di denaro che recentemente è stata ulteriormente integrata dalla vecchia Giunta Regionale ha restituito prestazioni eccellenti? A fronte di quanto su descritto ci troviamo ad operare in un azienda nella quasi totale paralisi dei servizi ospedalieri e territoriali. Unità Operative quali Medicine, Ortopedia, Chirurgia, dove le barelle sono presenti in tutti i corridoi e negli ambulatori medici e infermieristici, dove i pazienti ricoverati vengono svegliati nel pieno della notte e invitati in tutta fretta a trasferirsi in altro servizio per fare posto al nuovo ricovero, alla faccia della umanizzazione dei servizi. Da statistiche recentemente apparse sui media, risulta che la ASL di Sassari è ultima per tempi d’attesa, infatti per una visita specialistica bisogna attendere almeno otto mesi e in alcuni casi le liste d’attesa sono già assegnate per tutto il 2014, inoltre i servizi d’integrazione territoriale per spostare l’offerta di salute più vicino al cittadino e decongestionare gli ospedali da sempre decantato e auspicato, non si riesce a farli decollare. Come più volte abbiamo denunciato, le carenze di personale sanitario paralizzano il funzionamento dei servizi, determinando un rallentamento delle attività dei reparti con il conseguente prolungamento dei tempi di degenza aggravando i costi delle prestazioni e dei ricoveri.
La situazione della sicurezza delle strutture sanitarie è in palese illegalità con le norme vigenti; lavori di restauro iniziati da anni, non procedono, ostacolano e limitano la funzionalità dei servizi e reparti ospedalieri, infatti più volte i vigili del fuoco sono intervenuti contro la direzione aziendale per la mancanza dei requisiti per la prevenzione del rischio incendio o per la sicurezza nella pista di atterraggio dell’elisoccorso”. “Oggi a chiusura di un ciclo politico della gestione di questo bene pubblico non possiamo esimerci di esprimere una nostra valutazione negativa sull’operato del Direttore Generale e dei collaboratori da lui scelti. Questa valutazione non può che iniziare dalla presa d’atto dell’eccessivo aumento della spesa d’esercizio, basti pensare l’ultima delibera regionale dove sono indicati azienda per azienda l’ammontare delle somme per ripianare il loro debito. In conclusione, chiediamo con forza fin d’ora alle SS.LL. di intervenire per verificare se gli argomenti su riportati possano essere oggetto di un Loro, per noi auspicabile, intervento, in particolare chiediamo l’adozione di un provvedimento che blocchi in maniera perentoria della nuova assegnazione degli incarichi di Posizione Organizzativa. Per i motivi su esposti e per quelli che ci riserviamo di far emergere nelle sedi opportune, le Segreterie Territoriali di Sassari della Cgil FP, Cisl FP, Uil FPL, Nursing Up, Nursind e Fials chiedono a coloro che si accingono a guidare il Sistema Sanitario Regionale un’azione tanto immediata quanto decisa nell’azzerare il management dell’Azienda Sanitaria Locale di Sassari. In fine, auspichiamo una rapida convocazione delle scriventi OO.SS. da parte del nuovo Presidente della Giunta Regionale e dell’Assessore alla Sanità per illustrare nel dettaglio la situazione, ormai insostenibile, venutasi a creare in questi ultimi anni nella ASL di Sassari.”