Parliamo di Politica. Basta vendette incrociate

L'opinione di Marcello Simula

Identità urbanistica, programmazione turistica, decoro urbano e consumo del suolo, il parco di porto conte e le necessità delle borgate, l’emergenza sociale e le nuove povertà, la marea gialla. Parrebbe eccessivo sperare che in questi giorni si parli di questi temi, si parli di politica. Invece no. Le grandi divergenze, il contrasto, la diversità di opinione sono il sale della democrazia, sono lo stimolo che richiede la partecipazione attiva del cittadino: al cittadino si chiede di scegliere, di schierarsi, di assumere una posizione. Queste divergenze, queste scelte, in una democrazia sana si sviluppano attorno a snodi programmatici, a modelli di identificazione di problemi e di proposte di soluzioni.

In una democrazia malata, invece, queste divergenze si fermano alle questioni autoreferenziali, dipingendo un quadro di vendette incrociate interne agli schieramenti, più o meno con dinamiche da tifoserie di contrada. Davanti a certi scenari, a volte viene da pensare che ci sono casi in cui l’orizzonte elettorale, di breve periodo, fagocita quello politico, di lungo periodo, in cui la costante è l’analisi dei bisogni di una comunità e le proposte per migliorare la qualità della vita dei cittadini.

Sicuramente Alghero non è uno di quei casi. Certo sarebbe divertente, per assurdo, pensare che magari portare l’attenzione su piccole questioni di bottega consenta di distogliere l’attenzione da quei grandi problemi che, quantomeno per rispetto della dignità sociale di una comunità, dovrebbero essere l’unico argomento all’ordine del giorno in qualsiasi intervento politico. Nella dicotomia tra ragione e potere, l’orizzonte elettorale sposa la supremazia del potere: avere la ragione non serve se non si ha il potere, ovvero senza il potere politico la ragione non si traduce in pratica. Ma allo stesso modo gli eventi, anche quelli vicini, ricordano che avere il potere politico serve solo se si è forti di un ragionamento, di una elaborazione e di una proposta che si possano tradurre in azione amministrativa: diversamente, per rispetto degli elettori, il potere meglio non chiederlo, meglio non averlo e, se è necessario, meglio toglierlo.

Marcello Simula, 24 Marzo 2014