The day after: niente primarie, dictat da Cagliari

Forse un pro forma la riunione di ieri del Pd, per quanto sia durata diverse ore e ci siano stati interventi dei partecipanti anche molto schietti. La volontà da Cagliari è stata espressa senza ombre e ha dato il benestare alla linea del segretario Salis. Niente primarie, l’accordo sul nome c’è o almeno è l’unica via da perseguire. Il nome è quello dell’ex consigliere regionale Mario Bruno, che aveva già dato ufficiale disponibilità alla candidatura, dopo la raccolta firme cittadina che gli chiedeva con forza la disponibilità. La sua figura non è però accolta con fiori e colmbe della pace: alcuni partiti di sinistra non hanno intenzione di fare alleanze con la figura dell’ex consigliere regionale, e questa condizione spingerà il pd a creare nuove alleanze che sono in fase di sperimentazione. E’ infatti molto probabile che ci troveremo un grande centro nel quale ipoteticamente potrebbero convergere riformatori, psd’az e nuovo centro destra. L’udc secondo indiscrezioni resterebbe legato alla destra. Dunque ieri sera è stata siglata una pace di rito che è stata definita “armata”. Non sappiamo quanto durerà e cosa ne uscirà di buono. L’impressione però che questo clima sta suscitando nella gente, è a dir poco catastrofico. Perchè si continuano a percepire segnali di mala politica, di indcisioni e strategie di palazzo, nomine e accordi che nulla hanno a che fare con una reale preoccupazione per ciò che succede ad Alghero. E i riflessi di questa situazione saranno percepibili e tangibili nel voto di maggio. Ora attendiamo di capire come si comporteranno destra e sinistra. Da una parte Sel, Centro Democratico, Idv, Partito dei Sardi, La Base, Psi, Rossomori, Sinistra Sarda e Upc che dovranno reagire con un colpo di coda per evitare l’emarginazione, e dall’altra una destra forte di impronta Teddiana con Fi, fratelli d’italia, Udc, e relative liste, che dovrà partorire la candidatura del sindaco.