Per non dimenticare: Tula commemora il 70 ° anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine
Celebrazione del 70° Anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine : il ricordo che testimonia la crudeltà di un pezzo di storia indelebile
Nel 1944 imperversava il secondo conflitto mondiale e a Roma, nelle antiche cave di pozzolana di via Ardeatina, il 24 marzo 335 uomini furono trucidati dalle SS tedesche. Tra questi c’era il tulese Salvatore (Rino) Canalis, classe 1908, brillante professore di lettere e militante clandestino del Partito d’Azione. Settant’anni dopo il tragico evento, diventato simbolo indelebile dell’occupazione nazista della capitale, una cerimonia solenne tenutasi nel luogo dell’eccidio ha ricordato il sacrificio e l’orrore di quel giorno. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha deposto una corona di alloro ai piedi della lapide dedicata ai 335 caduti e ha affermato che «la pace non è stata un regalo o addirittura un dato scontato, ma una conquista». Poi ha visitato il sacrario e infine, prima di far rientro al Quirinale, si è intrattenuto con un gruppo di studenti, che lo ha salutato con “Bella ciao”.
Alla commemorazione hanno partecipato anche il Presidente del Senato Pietro Grasso, il Ministro della Difesa Roberta Pinotti, il Vicepresidente della Camera Marina Sereni, il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il Sindaco di Roma Capitale Ignazio Marino, il Presidente dell’Associazione Nazionale Famiglie Italiane Martiri Rosetta Stame, l’Ordinario Militare per l’Italia Monsignor Santo Marcianò, il Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Roma Riccardo Di Segni, il Presidente della Corte Costituzionale Gaetano Silvestri e il Capo di Stato Maggiore della Difesa Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli. Una delegazione di Amministratori giunta dalla Sardegna ha rappresentato alcuni Comuni a cui appartenevano e appartengono i nove martiri isolani (oltre a Canalis, Pasquale Cocco, Gavino Luna, Candido Manca, Giuseppe Medas, Sisinnio Mocci, Agostino Napoleone, Antonio Ignazio Piras e Gerardo Sergi). Per il Comune di Tula era presente l’Assessore alla Comunicazione Francesca Violante Rosso. Particolarmente toccante è stato il momento in cui Aladino Lombardi, Segretario Generale dell’ANFIM, ha letto i nomi delle 326 vittime conosciute della strage.
Scienza e ricerche finora non hanno permesso l’identificazione di nove persone. Sulle loro tombe la scritta “ignoto” grida ancora più forte la cattiveria umana e l’ingiustizia della Storia. Intanto in Sardegna i Comuni di Sedilo, capofila, Padria, Tula, Portoscuso e Narbolia stanno organizzando varie iniziative per rendere omaggio ai caduti isolani di quel triste 24 marzo 1944. Il Comune di Tula ricorderà il partigiano del paese il 5 aprile, quando alle ore 10.00 nell’Auditorium si terrà il convegno “Le Fosse Ardeatine e i Martiri Sardi – Vita del professor Salvatore Canalis, per amore di Rogine e della libertà”. Sono previsti, dopo l’introduzione del Sindaco Andrea Becca, gli interventi di Marina Moncelsi e di Aldo Borghesi, rispettivamente Presidente e Direttore dell’Istituto per la Storia dell’Antifascismo e dell’Età Contemporanea nella Sardegna Centrale, di Martino Contu, storico e Presidente della Fondazione “Mons. Giovannino Pinna”, e di Grazia Di Veroli, storica e rappresentante dell’Associazione Nazionale Ex Deportati – Roma.
Seguiranno lo spettacolo di Bocheteatro, con Giovanni Carroni e con Battista Giordano, dal titolo “Oratorio sulla Tragedia delle Fosse Ardeatine” e l’inaugurazione della Mostra Fotografica sulle Fosse Ardeatine, curata da Martino Contu. Per l’occasione saranno invitati a partecipare i parenti di Rino Canalis e i docenti e gli studenti della locale scuola secondaria di primo grado. Inoltre sarà molto gradita la presenza di chiunque a Tula e ovunque abbia a cuore la Memoria e creda nella pace come valore imprescindibile.