Dal Turismo occupazione certa ad Alghero tutto l’anno
Lo scorso mese ho partecipato ad un evento sul Turismo organizzato in citta’, evento dove professionisti del settore, tra i quali professori dell’Universita’ della Cattolica, sono intervenuti come esperti. Durante il pranzo, uno di questi, titolare di un azienda di Marketing Turistico in Piemonte e responsabile del rilancio della zona di Alba, luogo conosciuto oggi internazionalmente grazie al Tartufo, alle uve Nebbiolo da cui si ricava il rinomato vino Barolo, ma sopratutto a chi ha avuto la capacita’ di creare un Brand (Marchio) intorno a tutto questo, ha fatto un affermazione che mi ha lasciato basito: “Se noi in Piemonte, come voi in Sardegna, avessimo anche il mare potremmo vivere di solo turismo 365 giorni l’anno garantendo lavoro a tutti i nostri concittadini”.
E allora, colpito da questa sua affermazione che non si soffermava solo sull’impatto economico ma si estendeva alla potenzialita’ lavorativa che questo settore offre, ho deciso di fare la seguente ricerca inerente l’argomento.
Nel corso del 2011 il turismo in Italia ha generato un notevole impatto economico e, seppur in modo minore rispetto a tempi meno recenti, sicuramente maggiore rispetto al 2010. Secondo il World Travel Tourism Council (Ente Mondiale Viaggi e Turismo www.wttc.org) nel 2011 il contributo diretto (quindi escludendo quelli indiretti e indotti) al PIL italiano del settore viaggi e turismo è stato € 51,4 miliardi (che rappresenta il 3,3% del PIL). Questo dato, leggermente superiore rispetto al 2010, dovrebbe calare all’incirca del’1,6%, nell’anno corrente (2012). Questo dato riflette principalmente l’attività economica generata dall’industria turistica e quindi alberghi, agenzie di viaggi, compagnie aeree e altri servizi di trasporto passeggeri (esclusi i servizi strettamente legati ai pendolari), ma comprende anche altre strutture come ristoranti e affini e strutture di svago toccate direttamente dal turismo. Le stime, ovviamente da intendere come indicazione generale, sono orientate a valori maggiori entro il 2022, difatti il contributo diretto al PIL del settore viaggi e turismo in Italia nei prossimi 10 anni è previsto essere del 3,5% ossia circa 61,2 miliardi di euro.
Importantissimo però è l’analizzare, per chi non vive direttamente dal Turismo, quale sia l’impatto che lo stesso ha sull’economia “Indiretta” (aziende strattamente correlate al turismo, vedi fornitori e dunque economia locale come agricoltura e pesca) e “Indotta” (Attività economiche che trarrebbero vantaggio dall’economia creata attraverso il comparto diretto ed indiretto, vedi nuova forza lavoro con potenziale d’acquisto). Includendo infatti non solo gli impatti generati in modo diretto ma anche quelli indiretti e indotti, il contributo totale del Turismo al PIL in Italia è stato di € 136.1 miliardi ( 8,6% del PIL) nel corso del 2011 ed è stimato arrivare a rappresentare l’8,8% del PIL entro il 2022 (156 mld di euro).
POTENZIALITA’ OCCUPAZIONALE DEL TURISMO. Quest’analisi e’ importantissima sopratutto se valutata in termini occupazionali. Infatti, solo nel 2011 il settore del turismo in Italia ha generato 868.500 posti di lavoro inseriti in modo diretto nel settore come in hotel, compagnie aeree, agenzie di viaggi e altri servizi (includendo anche servizi di divertimento e ristorazione direttamente interessati dal turismo) che rapprsentano il 3,8% dell’occupazione totale. E’ si vero che per quanto concerne l’occupazione, per l’anno corrente (2012) si e’ verificato un calo ma stime del WTTC indicano un aumento del contributo del turismo nell’occupazione entro il 2022 traducibile in Italia in 996.000 posti di lavoro generati in modo diretto con un incremento dell’1,5% all’anno nei prossimi 10 anni. Ancora più importante è però analizzare l’impatto che questo settore ha nel settore lavorativo quando ad essere coinvolti sono i comparti indiretti, indotti e investimenti: questo settore è stato in grado di garantire 2.231.500 posti di lavoro nel 2011 (9,7% dell’occupazione totale). Anche in questo caso il dato nel corso di quest’anno dovrebbe calare del 2,5%, ossia a circa 2.176.000 posti di lavoro (9,6% dell’occupazione totale) ma, entro l’anno 2022 si prevedono 2.386,000 posti di lavoro (10,4% dell’occupazione totale), con un incremento dello 0,9% annuo.
Per finire, un altro fattore primario da analizzare quando si parla di Turismo e dei benefici che questo settore crea è l’impatto verso le Esportazioni e Investimenti. Le esportazioni dei visitatori sono infatti una componente essenziale del contributo diretto del Turismo. Nel 2011 l’Italia ha generato 30,5 miliardi di euro di esportazioni derivanti dai visitatori. Anche in questo caso ci si aspetta una diminuzione per la fine di quest’anno ma il WTTC ipotizza una crescita fino a quasi 54 milioni di visitatori internazionali entro il 2022 generando una spesa di circa 32,7 miliardi di euro. Per quanto concerne gli investimenti invece il settore dei Viaggi e del Turismo in Italia ha attirato investimenti di capitali per 12,6 miliardi nel corso del 2011. Per l’anno corrente si prevede una diminuzione del 6,2% ma, parallelamente, un aumento nei 10 anni successivi del 2% annuo circa, arrivando a circa 14,4 miliardi per il 2022. Considerando il totale degli investimenti nazionali la quota derivante dal turismo si stima che passi dal 4% nel 2012 al 4,1% nel 2022.
ALGHERO: HOTEL 5 STELLE O NO? Un ultimo dato che mi preme sottolineare, mirato a tutti i cultori dei 5 stelle che vorrebbero trasformare Alghero nella nuova Costa Smeralda è l’analisi degli arrivi e presenze negli esercizi ricettivi italiani dei clienti per categoria e tipo di esercizio nell’Anno 2010 che sottolinea come gli Alberghi 3 e 4 stelle, con il loro numero di arrivi pari a 66.500.000 e il numero di notti pari a 199.700.000, siano in Italia di gran lunga i più richiesti sopratutto se rapportati alle presenze in strutture ricettive quali gli Hotel 5 Stelle e 5 Stelle lusso che raggiungono a malapena il 4% dei risultati sopra citati con il loro numero di arrivi pari a sole 2.700.000 traducibili in un numero di notti pari a 8.091.000.
Basterebbe dunque saper analizzare i numeri sopra citati per comprendere che Alghero per incrementare le presenze turistiche non ha bisogno di virare su un segmento di mercato che non le compete, vedi il mercato Hotel 5 Stelle, ma solo ed esclusivamente promuovere a dovere la nostra cittadina all’interno di quei segmenti di mercato che oggi vanno per la maggiore sfruttando quell’enorme richiesta che affluisce nei 3 e 4 stelle perché, è si vero che a differenza del Piemonte la nostra cittadina ha il mare, ma purtroppo, per troppo tempo, in questo diamo l’impressione di esserci affogati dentro.