Sanità e territorio, il grido d’allarme dei sindacati

Dura nota della segreteria aziendale FLP su alcuni problemi che vivono i reparti da circa un anno

Considerare la domanda di salute dei cittadini, domanda sempre crescente, dato il progressivo invecchiamento della popolazione, e sempre più complessa dato il progresso delle informazioni sanitarie e delle scoperte tecnologiche degli ultimi anni è una parte fondamentale della mission delle aziende sanitarie.

La molteplicità degli interventi professionali per assicurare una risposta completa e soddisfacente rende tra le altre cose le funzioni di coordinamento dei reparti sanitari, e dei servizi connessi, non solo importanti, ma necessarie.

I coordinatori sono coloro che gestiscono le attività basiche e sinergicamente le organizzano, garantendo la flessibilità infermieristica , la gestione delle liste di attesa degli interventi programmati, la consistenza qualitativa e quantitativa degli strumentari diagnostico-terapeutici, dei presidi medico-chirurgici, dei farmaci e le loro modalità di approvvigionamento oltre all’analisi dei bisogni dell’utenza e delle attività supportanti la prevenzione e la formazione in campo professionale.

Attività dei coordinatori sottostimata dal Direttore Generale della ASL di Sassari, che ha abbandonato i reparti ed i servizi sanitari all’autogestione, lasciando, da circa un anno, unità operative di notevole importanza come la cardiologia e unità coronarica, la medicina interna, la rianimazione e la gastroenterologia di Sassari oltre a molti servizi come i laboratori e le radiologie senza coordinatori. Cosi Come ad Alghero ed Ozieri sono in autogestione i reparti di Fisioterapia e Neurologia

Ma il top management della Asl di Sassari, a più alti compiti profonde le sue energie (!). Nell’ultimo anno anziché provvedere a nominare i coordinatori delle strutture sanitarie che ne sono prive, in totale 27 strutture, ha proceduto con azioni atte a rafforzare l’attività amministrativa, disconoscendo il lavoro e la professionalità degli interni che non sono di riferimento del direttore generale e dei suoi “ fedelissimi” (servi servorum dei). Conferisce sempre nuovi incarichi esterni di natura esclusivamente amministrativa, o contratti a progetto che, grazie a finanziamenti regionali finalizzati ad attività, ad esempio, di screening sanitario, vengono destinati a rinfoltire le file degli impiegati, nuove risorse che principalmente ed obbligatoriamente, visti i progetti, dovrebbero essere dedicate ad attività sanitarie e di prevenzione e che per tali attività la ASL attinge a fondi regionali.

Evidentemente mentre la Direzione Generale considera il coordinamento infermieristico un’attività non ordinaria nell’ambito delle funzioni svolte dall’Azienda ed è rimasto immobile da circa un anno, non dimostra la stessa immobilità, nemmeno quando le disposizioni dell’Assessore alla Sanità del 21 marzo ultimo scorso, gli vietano di attribuire alcun incarico gestionale o professionale e per contro, con due successivi ed immediati atti, in gran fretta e solo pochi giorni dopo la nota dell’assessore, predispone, per il tramite del Servizio Personale, l’iter per un incarico professionale, della durata di un anno, ad un esterno, unico candidato ammesso, dopo una selezione, un certo Dott. F. De Lillo.

 

Il Responsabile del Coordinamento aziendale FLP sanità

Adriana Serra

 

Il Segretario Territoriale FLP Sanità

Aldo Pierini

5 Aprile 2014