Lubrano: non disponibile a fare “l’utile idiota”. Cambieremo il modo di far politica in città

"Mi ricandido alla guida della nostra res pubblica con la maggiore consapevolezza che, per riuscire, è necessario riconoscere lungo il percorso i propri amici e quelli che amici non sono"

Nel 2012 ho accettato la richiesta di candidatura perché mi erano state date ampie garanzie circa la volontà di avviare un sano e radicale cambiamento nel modo di amministrare la nostra città e soprattutto nel modo di pensarne lo sviluppo. Dopo 500 giorni sono stato costretto alla resa da chi, forse, avrebbe voluto fare di me un “utile idiota”. Equilibri spartitori, a cui non ho voluto sottostare, sono stati la causa del fallimento di quella consiliatura. Io, che “utile idiota” non sono, mi ricandido alla guida della nostra res pubblica con la maggiore consapevolezza che, per riuscire, è necessario riconoscere lungo il percorso i propri amici e quelli che amici non sono. Da imprenditore, che di politica non vive ma ne sente orgogliosamente l’onore e l’onere di servizio, trovo stucchevole oltre che offensivo per la nostra comunità che chi per anni ha rivestito un ruolo in Consiglio regionale, in larga parte ottenuto proprio con i voti degli algheresi, oggi voglia dissociarsi proprio da ciò che ha contribuito a costruire negli ultimi dieci anni: “Lavoreremo. Lo faremo insieme, cercando perfino di migliorare questi partiti spesso oligarchici e autoreferenziali”. Riprendo la dichiarazione resa agli organi di stampa da un veterano della politica per dire che sono certo di avere bisogno di molto meno tempo di due consiliature in Regione per cambiare il modo di fare politica. Per me, per noi cittadini la politica è un’altra cosa.

Stefano Lubrano, 15 Aprile 2014