Pier Luigi Alvau legge e interpreta Cechov e Gandolin
Alvau non ha voluto rinunciare al programmato appuntamento, nonostante il periodo a ridosso di Natale sia ridondante d’iniziative artificiosamente raggruppate da cui, obbiettivamente, ha sempre mantenuto distanti le sue proposte – nonostante il coinvolgimento casuale e fortuito di quest’anno in iniziative parallele – a testimonianza che le attività di ALGUER CULTURA hanno la finalità di colmare i vuoti proprio nei periodi fuori da quelli forzatamente “festaioli” o fin troppo fintamente impegnati.
Il recital in programma prevede la lettura e l’interpretazione di uno dei più famosi e divertenti monologhi di Anton Čechov (1), “Il tabacco fa male” e tre monologhi altrettanto spiritosi di Luigi Arnaldo Vassallo, conosciuto con lo pseudonimo di Gandolin (2): “Il piede della donna”, “La mano dell’uomo” e “La macchina per volare”.
Le performances interpretative di Pier Luigi Alvau saranno accompagnate, come ormai da consuetudine, dai commenti musicali magistralmente interpretati al flauto e al pianoforte da MauroUselli.
Anton Pavlovič Čechov, nato a Taganrog (Russia) nel 1860, crebbe in una famiglia economicamente disagiata: il nonno era stato servo della gleba. Frequentò il liceo nella città natale. Nel 1879 si trasferì a Mosca dove si iscrisse alla facoltà di medicina. Laureatosi nel 1884, esercitò solo saltuariamente, in occasione di epidemie e carestie, la professione, dedicandosi invece esclusivamente all’attività letteraria. Nel 1890 raggiunse attraverso la Siberia la lontana isola di Sachalin, sede di una colonia penale, e sulle disumane condizioni di vita dei forzati scrisse un libro-inchiesta, “L’isola di Sachalin” (1895). Minato dalla tubercolosi, passò vari anni nella sua tenuta di Melichovo [Mosca], cercando di migliorare la condizione materiale e morale dei contadini. Nel 1895 conobbe Tolstoj, cui rimase legato da amicizia per tutta la vita. Nel 1900 fu eletto membro onorario dell’Accademia russa delle scienze, ma si dimise due anni dopo per protesta contro l’espulsione di Gorkij. Soggiornò varie volte, per curarsi, a Biarritz, Nizza, Jalta [Crimea]. Nel 1901 sposò Olga L. Knipper, attrice del Teatro d’arte di Mosca. In un estremo tentativo di combattere il male, si recò a Badenweiler, una località della Foresta Nera. Morì qui, nel 1904, assistito dalla moglie. Aveva 44 anni.
Luigi Arnaldo Vassallo, detto “Gandolin”, nasce a Sanremo nel 1852. Ancora molto giovane, dà vita al foglio di carattere repubblicano e rivoluzionario “La Maga”, oggetto di continue censure. Prima di scoprirsi giornalista, lavora come copista, poi come impiegato presso un procuratore, quindi come maestro elementare. Il suo primo articolo, datato 1869, viene pubblicato su “La Giovane Italia”. Per qualche anno dirige“L’Avvenire”, poi torna a Genova e dà vita al “Mondo Illustrato”. I suoi pezzi di cronaca giungono sino alla stampa italiana in Argentina, Brasile e Stati Uniti. Nel 1880 si trasferisce a Roma per dirigere “Lo Squillo”. Sempre a Roma fonda e dirige i fogli “Capitan Fracassa”, “Don Chisciotte della Mancia” e “Don Chisciotte di Roma”. Nel 1886 fonda “Il Pupazzetto”, rivista mensile illustrata nella quale il Vassallo si firma con lo pseudonimo “Gandolin”, ossia vagabondo. In questo periodo pubblica inoltre alcune raccolte di poesie e diverse commedie. Nel 1896 assume la direzione
del quotidiano Secolo XIX. Vassallo lavora anche per il cinema, all’epoca ancora agli albori. Muore a Genova il 10 agosto 1906.