Salis espelle Bruno. L’ex consigliere regionale: “Pd isolato”
Il segretario cittadino del Partito Democratico comunica l'espulsione di Mario Bruno dal partito. La replica: "Non ha titoli per espellere nessuno"
Con una nota ufficiale a firma del segretario cittadino Mario Salis, il Partito Democratico ha comunicato in serata l’espulsione dell’ex consigliere regionale Mario Bruno. “In ossequio a quanto stabilito dallo Statuto del Partito democratico, con particolare riferimento al nono punto dell’articolo 2, ma soprattutto per rispetto degli organi collegiali del partito, democraticamente composti, e delle decisioni assunte con pari metodo democratico dagli stessi organi interni di rappresentanza, si ritiene di dover procedere all’esclusione dall’anagrafe degli iscritti dello stesso partito del signor Mario Bruno. Tale decisione, per effetto della quale lo stesso non potrà essere registrato sino a tutto il 2015, è la sola possibile conseguenza della scelta che egli ha effettuato in vista delle prossime elezioni amministrative per il rinnovo del consiglio comunale di Alghero, di candidarsi alla carica di sindaco a capo di una lista e di una coalizione alternativa al Partito Democratico”.
La decisione era comunque nell’aria e non ha colto impreparato l’ex vicepresidente del Consiglio Regionale che ha dichiarato: “Non ho tempo ora per occuparmi del segretario cittadino del Pd e delle sue esternazioni, se non con un sorriso. I problemi della città e la ricerca delle loro soluzioni in una campagna elettorale davvero partecipata, che cerco di affrontare come sempre in stretto rapporto con i cittadini, non mi consentono di perdere tempo in sterili litigi e in inutili provocazioni. Vedo un Pd che continua a isolarsi e a fuggire. Tra l’altro, Salis non ha titoli per espellere nessuno, tanto meno il sottoscritto, essendo questo un compito eventualmente del Comitato Regionale di Garanzia. Ma evidentemente quel Comitato dovrà occuparsi nel contempo anche della mancata applicazione da parte del segretario del circolo locale dell’art.29, comma 8 dello Statuto Regionale registrando l’ennesima grave violazione delle Regole di democrazia interna. E’ a tutti noto che ho depositato nei termini oltre 640 firme di cittadini algheresi per poter partecipare alle primarie, unico ad averlo fatto nel partito e nella coalizione. In assenza di altri candidati – dicono le norme – l’unico a presentare la candidatura diventa il candidato ufficiale. Il segretario ha unilateralmente e fuori da ogni norma – dimenticando di convocare gli organi del partito – proposto un altro candidato. Chi è fuori dalle regole? Chi è che ha espulso il Pd dalle sue stesse regole democratiche? Ai cittadini la risposta. A me resta l’onore di aver servito quel partito da Consigliere Regionale, da Capogruppo, da Vicepresidente del Consiglio e una coscienza democratica autentica che mi fa proseguire nell’impegno a testa alta e in prima persona, senza cedere a ricatti e compromessi di sorta”.