In servizio poliziotto, nel tempo libero, tacchi orecchini e borsetta

Viene licenziato ma vince il ricorso al tar. Un ex poliziotto ottenne il ben servito poichè aveva l'abitudine di travestirsi da donna nel tempo libero.

Un poliziotto veneziano era stato licenziato dal ministero dell’Interno perché si travestiva da donna. Eppure oggi col suo ricorso al tar ha vinto.Minigonna, tacchi, scollature, orecchini. Non un travestimento imposto da chissà quale particolare indagine investigativa, ma una vera folle passione per gli abiti femminili che portava con grande disinvoltura. L’amore per le passeggiate all’aria aperta vestita come le sue amiche, gli era però costato caro nel 2007, con il licenziamento deciso dal Ministero dell’Interno. Da allora per l’ex vice sovrintendente della Polizia postale è iniziato l’iter dei ricorsi per tentare di essere reintegrato in servizio, ricorsi che però Tar e Consiglio di Stato avevano sempre bocciato. Questo fino ai giorni scorsi, quando il Tar del Veneto ha invece accolto l’ennesimo ricorso degli avvocati dell’ex agente, forte di una nuova documentazione medico-scientifica che riapre il caso. Il Tribunale amministrativo ha riconosciuto all’ex poliziotto una patologia denominata “Disturbo dell’identità di genere (Dig)” che, secondo gli avvocati, colpisce una persona ogni trentamila. Il Tar ha dunque stabilito che il Ministero dovrà rivalutare la posizione del cinquantaduenne perché il comportamento dei vertici della polizia, che giudicarono pregiudizievole per il decoro del Corpo la sua passione per il travestitismo, sarebbe stato viziato da “eccesso di potere e illogicità della motivazione”.

Redazione, 5 Maggio 2014