Tumori, un registro anche per gli animali
Presentata questa mattina la proposta progettuale dell’Izs Sardegna che vedrà coinvolti l’Asl di Sassari, l’Università di Sassari, i veterinari privati, allevatori e i macelli.
L’obiettivo è quello di creare un metodo operativo di alto livello dal punto di vista scientifico, quindi contribuire alla valutazione del rischio per le patologie tumorali che riguardano l’uomo, registrare le patologie oncologiche di interesse veterinario e osservare i fenomeni neoplastici. Partono da questi elementi il progetto pilota e il Registro tumori animali elaborati dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna che, questa mattina, sono stati presentati a Cagliari nella sala auditorium dell’assessorato regionale della Sanità.
«Un progetto che vede, al momento, quali attori principali l’Izs Sardegna e la Asl di Sassari – ha detto il direttore generale dell’istituto “G. Pegreffi” Antonello Usai – e che, se l’assessorato regionale alla Sanità lo riterrà opportuno, vorremmo ampliare all’Asl di Iglesias e Carbonia, quindi a tutta la regione». Una scelta in grado di creare una rete di enti che «deve vedere coinvolta anche l’Università di Sassari – ha aggiunto Antonello Usai – con il dipartimento di Medicina veterinaria e il suo ospedale veterinario».
Ecco allora che nella rete entreranno anche gli ambulatori veterinari privati che effettueranno i prelievi di campioni istologici dagli animali da compagnia, che saranno poi inviati ai laboratori dell’Istituto. I prelievi di sangue sugli animali in vita saranno fatti anche nelle aziende zootecniche. Un ruolo per i prelievi e le indagini lo giocheranno anche i macelli. «Una sinergia che – ha detto il presidente del consiglio d’amministrazione dell’Izs, Giovanni Carboni – auspichiamo sia massima tra tutti gli attori coinvolti».
La realizzazione di un registro tumori animali si prefigge lo scopo di registrare e identificare tutti i casi segnalati in uno specifico periodo di tempo, nella popolazione animale, sia animali da compagnia come i cani e i gatti sia da reddito, per verificarne la prevalenza e l’incidenza. «Il Registro – ha detto Sandro Rolesu responsabile dell’Osservatorio epidemiologico veterinario regionale dell’Izs Sardegna – potrà contribuire a una più corretta valutazione dell’incidenza della malattia per ospite, cani, gatti, animali d’allevamento, specie selvatiche. A questo si aggiunge il vantaggio di un’anagrafe più precisa e aggiornata».
«Gli animali possono essere considerati sentinelle biologiche – ha detto Paola Nicolussi, direttore sanitario dell’Izs nell’esporre la proposta dell’Izs – e le patologie oncologiche che colpiscono gli animali domestici sono, per certi aspetti, analoghe a quelle dell’uomo, nel comportamento biologico e molecolare. «Non solo l’oncologia degli animali da compagnia – ha detto ancora Paola Nicolussi –ma anche quella degli animali da reddito può fornire elementi di studio per la medicina tumorale dell’uomo. Il progetto avrà durata biennale – ha chiuso il direttore sanitario – e a conclusione del primo anno sarà redatto un report sull’attività svolta e sui risultati ottenuti».
«Un’area di indagine del progetto sarà anche quella attorno al Sin di Porto Torres per un estensione di circa 20 km», ha detto Franco Sgarangella, direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Asl di Sassari. Sgarangella inoltre ha illustrato l’attività già in corso dal 2012 nell’ambito del Piano nazionale di monitoraggio dei contaminanti ambientali in alimenti di origine animale prodotti nei siti di interesse nazionale e attorno a essi. In particolare «è stato concluso il campionamento del latte di massa in 60 aziende ovine, di cui 30 nell’area attorno alla discarica di Calancoi e 30 attorno all’area di Porto Torres. Questo monitoraggio – ha detto ancora – ha l’obiettivo di ricercare l’eventuale passaggio di contaminanti dall’ambiente alla catena alimentare. Il tutto si è svolto sotto la supervisione dell’Istituto superiore di Sanità, del ministero della Salute e del Centro di referenza nazionale di Teramo.
«L’inserimento dei relativi risultati – ha concluso Franco Sgarangella – è ora in fase di completamento nell’apposito portale informatico del Ministero e i dati saranno oggetto di apposita valutazione da parte dal Gruppo di valutazione e coordinamento nazionale». Un plauso per l’iniziativa è venuto da Gabriella Sirigu, direttore del servizio di Prevenzione della Regione Sardegna secondo la quale «una proposta come questa non può non essere accolta positivamente dal punto di vista della prevenzione».
Un giudizio positivo è arrivato anche da Angelo Ferrari, responsabile del Cerovec dell’Izs Piemonte-Liguria-Valle D’Aosta, che durante i lavori del convegno si è soffermato sul ruolo del Centro di referenza nazionale per l’oncologia comparata sorto nel 1991, sei anni dopo la nascita del Registro tumori animali a Genova. Da Ferrari è giunto anche l’invito a uniformare l’attività per realizzare analisi e registrazioni, questo «perché si parli tutti la stessa lingua», ha detto. I lavori del convegno sono stati moderati da Ciriaco Ligios, responsabile dei laboratori di istopatologia generale.