Poesie a Villa Edera per la festa della Mamma

"Mia madre, mia eterna Margherita” , raccoglie le più belle e famose poesie dedicate alla mamma. Un appuntamento di grande emozione da non perdere

Domenica 11 maggio, giornata dedicata alla Festa della mamma, alle ore 17, a Villa Edera, B&B in via De Biase n. 21 ad Alghero, Pierluigi Alvau, Neria De Giovanni ed Enrico Fauro daranno vita ad una lettura di poesie tratte dal libro “Mia madre, mia eterna margherita” (Edizioni Nemapress) che raccoglie le più belle e famose poesie dedicate alla mamma. Pur considerando tutti i cambiamenti, anche psicologici, che le bio-tecnologie stanno apportando nella nostra vita di coppia, rimane pur sempre una certezza: è la madre biologica, colei che tiene dentro di sé una vita, la nutre, la fa crescere fino all’atto della nascita, nove mesi lunari dopo il concepimento. Proprio alla madre sono dedicate le poesie proposte, testi molto noti e cari perché studiati a scuola come alunni o anche fatti studiare come insegnanti. La breve raccolta inizia con una famosa e “alta” preghiera alla Madre per eccellenza, la Madre Celeste, la Vergine Maria, cui si rivolge San Bernardo nel 33esimo canto del Paradiso di Dante, perché aiuti il poeta pellegrino e lo rafforzi prima dell’ultima e suprema visione di Dio. La raccolta si chiude con un’altra preghiera, più umile, quotidiana, firmata dal poeta romano Trilussa (pseudonimo di Carlo Alberto Salustri) che ci rammenta come la madre sia l’unica persona che sempre, anche dopo la sua morte, ci guida e ci consiglia per il meglio. Giuseppe Ungaretti, Pierpaolo Pasolini, Gabriele D’Annunzio, Giorgio Caproni, Antonella Anedda, Giovanni Pascoli, Vincenzo Cardarelli, Attilio Bertolucci, Alda Merini sono tra gli scrittori le cui poesie dedicate alla mamma verranno lette e interpretate nella serata a Villa Edera. Lo scrittore lucchese Mario Tobino nel libro “La brace dei Biassoli” così ricorda: «Quando ogni anno, per tanti anni, ritornavo in campagna a Vezzano Ligure, e arrivato a quella casa con fretta battevo tre volte, mia madre, che mi aspettava, subito apriva la finestra e la vedevo bianca, con quel sorriso che mi faceva d’un tratto innocente, udivo la sua voce che diceva il mio nome ed ero consolato di ogni cosa triste e minacciosa del mio tempo». Forse che la madre ha sempre un ruolo consolatorio? La voce della cultura e questa Giornata dedicata alla mamma, sono certamente a parziale ricompensa di quanto la donna madre ha fatto per la sopravvivenza stessa dell’umanità. Ed insieme, per la felicità di ognuno di noi.

Redazione, 8 Maggio 2014