Campo Rom: le preferenze per il futuro sindaco (VIDEO)
Una chiacchierata con i Rom per capire chi vogliono che diventi il futuro sindaco di Alghero.
Abbiamo chiesto ospitalità e ci hanno fatto entrare accogliendoci come noi sardi in verità sappiamo fare. Un caffè turco, ottimo per altro, e una chiacchierata lunga, chiara, senza molti giri di parole. Non sei un rom se non sai camminare con le spalle al muro e sai farti rispettare. La loro indole buona e pacifica dimostra grande cultura, ma hanno le idee chiare su come affrontare il futuro. In verità non vogliono stare in quel campo e non vogliono nemmeno essere inseriti in un contesto cittadino.La maggior parte vorrebbe andar via, o almeno avere un campo dignitoso.
Le condizioni le conosciamo bene: l’aria irrespirabile, tossine che arrecano danni alla salute irreversibili, parassiti e immondizia che imputridisce al sole. Sentirli parlare di differenziata mi ha lasciato di stucco, dicono che non ci sono i bidoni appositi. Un’ anziana signora che è qui ad Alghero da 30 anni, mi fa vedere la casa che ha costruito con le sue mani e l’orticello dove coltiva i fagioli, le fragole, le cipolle, e tutti gli aromi possibili e immaginabili, dalla salvia al rosmarino.
Ma il campo Rom è ben altro. E comunque la metti, c’è sempre un filo conduttore da non spezzare mai: il rispetto reciproco. Abbiamo chiesto loro se i candidati a sindaco si sono fatti vivi al campo, se si sono interessati delle possibili soluzioni al vaglio per l’integrazione o per lo sgombero effettivo visto che ci sono ordinanze ben chiare. Ma hanno detto di non aver visto nessuno. Anzi, in verità qualcuno è andato da loro, in veste di corriere.
Ma oggi i Rom almeno parlando con me, hanno espresso idee ben differenti. Mario Bruno, Maria Grazia Salaris e Lubrano. Questi i nomi più gettonati. Hanno avuto già a a che fare con loro negli anni passati, chi più chi meno, ha lasciato un segno nelle loro menti. Hanno parlato con noi,li sentirete ai microfoni.”Io chiedevo l’elemosina, ha detto Anefa (spero di non aver sbagliao come si scrive), ma oggi so che ci sono algheresi che stanno peggio di me. Chiunque sarà sindaco dovrà aiutare loro e noi, non abbiamo bisogno di case, ma di un bagno, di una doccia, di vivere in condizioni umane.”