“Donate alla chiesa”, ma l’ex prete e l’amica si intascano 200mila euro
Il prete era stato ridotto allo stato laico ma continuava a spacciarsi per don circuendo anziani con disponibilità economiche
Facendo credere ad un’anziana coppia di fratelli veneziani che le donazioni sarebbero finite alla chiesa cattolica e ad enti di beneficenza, un ex prete e una sua amica sarebbero riusciti a fargli sborsare e ad intascare la notevole cifra di 200mila euro. È questa l’accusa nei confronti di don Luca Galleschi, ex prete 47enne di origini pisane, e di una sua amica formulata dalla Procura di Venezia che ha chiesto il loro rinvio a giudizio per circonvenzione d’incapace. I due secondo l’accusa avrebbero circuito i due anziani di Annone Veneto in provincia di Venezia inducendoli a versare svariate somme di denaro in loro favore ma anche a firmare un testamento. Come racconta Il Gazzettino, i fatti risalgono al 2008 e ad accorgersi del raggiro fu il parroco di Annone Veneto, che scoprì che Galleschi non era più un prete e che i soldi che chiedeva venivano intascati e non donati alla chiesa. Del resto lo stesso Galleschi era già balzato agli onori delle cronache locali dopo che dal dicembre 2008 ai primi mesi del 2009 continuò a celebrare messa pur non essendo più sacerdote da tempo, tanto da costringere il vescovo ad intervenire.
Il processo a carico dei due indagati si è appena aperto con il giudice che ha rinviato l’udienza per permettere ai due imputati di trovare un accordo con l’amministratore di sostegno dei due fratelli attraverso un risarcimento. Intanto però la Procura ha ottenuto il sequestro di conti correnti e titoli intestati all’ex prete a garanzia della restituzione dell’ingente somma di denaro.
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