Ex medico: “Ho aiutato a morire cento persone, è così in tutti gli ospedali”

Un ex anestesista ed ex docente universitario a Cagliari e Roma confessa di aver praticato "la dolce morte" a circa un centinaio di pazienti.

“Ho aiutato a morire un centinaio di persone, non è anestesia letale ma dolce morte”, è la confessione shock di un ex medico ormai da tempo pensionato che ha ammesso dopo tanti anni di aver aiutato a morire alcuni dei suoi pazienti che glielo avevano chiesto in ospedale. In un’intervista esclusiva al quotidiano l’Unione Sarda a firma di Giorgio Pisano oggi in edicola, l’ex anestesista e docente universitario, Giuseppe Maria Saba, infatti, ha rivelato l’incredibile verità su numerosi casi avvenuti nel corso della sua carriera lavorativa. “Ho favorito la dolce morte ogni volta che mi è stato possibile, almeno un centinaio di volte nella mia carriera” ha rivelato l’ex dottore che è stato ordinario della Cattedra di Anestesiologia e Rianimazione prima all’università di Cagliari e poi all’università Sapienza di Roma.

L’ex medico: “Ho aiutato a morire anche mio padre e mia sorella”. Nell’intervista al quotidiano sardo che certamente farà discutere, Giuseppe Maria Saba spiega di aver praticato la stessa “dolce morte”, come lui la definisce, anche per sua sorella e suo padre. Non solo, secondo il medico oggi ormai 87enne, la pratica sarebbe diffusa nella maggior parte degli ospedali italiani anche se nessuno ne parla apertamente per i rischi giuridici che si corre ma anche perché il tema nel nostro Paese resta un tabù. “La dolce morte è una pratica consolidata in tutti gli ospedali italiani, ma per ragioni di conformismo e di riservatezza non se ne parla” ha infatti sottolineato l’ex anestesista.

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A.P., 9 Giugno 2014