Influenza N1H1: nessun rischio di pandemia in Sardegna
In Sardegna non esiste alcun rischio di pandemia o epidemia da influenza H1N1 e la Regione è attrezzata per la diagnosi e l’eventuale cura dei pazienti. È normale che il ceppo sia riapparso, dato che circola dal 2009, e la sua virulenza è pari o anche inferiore rispetto ad altri tipi di influenza che stanno circolando in queste settimane anche nell’Isola. In ogni caso, il vaccino in distribuzione dal 2010 ed è raccomandabile assumerlo soprattutto se si fa parte di una categoria di quelle considerate a rischio tra cui cardiopatici, anziani e bambini.
Gli elementi sono emersi durante la riunione a Cagliari che l’assessore regionale della Sanità Simona De Francisci ha convocato per fare il punto sulla situazione dopo che è stato accertato che il paziente di Tortolì è affetto dall’influenza H1N1. All’incontro hanno preso parte medici, esperti e i vertici dell’Azienda sanitaria 4 di Lanusei, del Brotzu e delle Aziende ospedaliero-universitarie di Cagliari e Sassari.
La riunione è servita per stabilire le modalità operative di intervento se dovessero verificarsi altri casi. “Siamo attrezzati non solo per affrontare l’emergenza che al momento non esiste – ha puntualizzato l’assessore De Francisci – ma anche per i casi meno gravi che potranno essere gestiti dalla Asl di Sassari e dal Brotzu di Cagliari. Inoltre, viste le competenze presenti, siamo in grado di effettuare una diagnosi in poche ore”.
L’assessore ha poi voluto lanciare un appello alla popolazione e ai medici di base: “Per evitare di intasare i Pronto soccorso, specie quelli di periferia, è necessario prima rivolgersi al proprio medico di famiglia all’insorgenza di sintomi influenzali. Sarà lui poi a verificare l’eventualità di contattare l’ospedale di riferimento”.
Intanto, si è saputo che il paziente ogliastrino sta meglio e nel suo caso, vista la gravità delle condizioni e il rapido decorso della malattia, sono stati applicati i protocolli previsti, inviandolo a Milano, che assieme a Palermo è uno dei due centri nazionali di referenza.