Muore nel bagno dell’ospedale dimenticata dall’infermiera
L'infermiera dell'Ospedale Israelitico di Roma termina il turno prima di riaccompagnare a letto una donna con insufficienza respiratoria. L'indomani la paziente viene ritrovata morta sul pavimento.
Lucia aveva 60 anni e per respirare aveva bisogno della bombola dell’ossigeno. Il 2 ottobre del 2011 la donna veniva ricoverata nell’Ospedale Israelitico di Roma per un tumore maligno e per insufficienza respiratoria. Non potendo camminare, la donna aveva chiamato l’infermeria per poter essere accompagnata in bagno. Dopo averla aiutata a raggiungere il bagno e senza portare con sé una bombola, l’infermiera concludeva il suo turno di lavoro prima di riaccompagnare la donna a letto, e, nell’andarsene, dimenticava di compilare il foglio delle consegne. L’indomani un addetto delle pulizie ritrovava la donna priva di vita vicino alla porta del bagno.
Venuti a conoscenza dei fatti, i dirigenti dell’ospedale segnalarono l’accaduto alla procura. Fu Giovanni Luigi Spinelli, direttore sanitario all’epoca dei fatti, a sporgere denuncia. Il pubblico ministro Mario Ardigò decise dunque di affidare ad una consulenza medico legale il compito di stabilire se sia stata o meno la negligenza dell’infermiera la causa del decesso di Lucia. Una valutazione impossibile da fare con la nettezza di cui necessita la legge, così, quando i medici comunicano che non c’è certezza assoluta sul responsabile del decesso, il pm archivia il caso. I familiari, però, non ci stanno e, rappresentati dall’avvocato Michele Gentiloni Silveri, si sono opposti alla richiesta di archiviazione. Il gip Tiziana Coccoluto ha accolto l’opposizione e disposto nuovamente il rinvio a giudizio dell’infermiera.
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