Un tuffo nell’infanzia. I giochi dei bimbi di Mattu alla Torre di San Giovanni

La Torre di San Giovanni come una macchina del tempo. L'Artista Gianni Mattu riporta lo spettatore indietro nel tempo, facendo rivivere nei suoi quadri i giochi dei bambini di 50 anni fa

Fionda, cerbottana, arco e frecce, sa bardufola, la cavallina, tantissimi i giochi che i nostri padri ci hanno tramandato e che facevano scatenare la fantasia dei più piccoli. Con poco, un tempo, ci si arrangiava. Non c’erano soldi, le famiglie erano numerose e tutto si faceva in casa. I bambini giocavano per strada, si sbucciavano le ginocchia, si rincorrevano con la cerbottana o con la fionda. Si tornava a casa sporchi e felici, e si mangiava tutti insieme, non importa cosa, i vizi non esistevano quando la felicità era un piatto caldo e il calore di casa. Tutto questo, tutta la semplicità del passato, la spensieratezza dei giochi di strada, è ben raccontato nelle tele di Gianni Mattu, un artista algherese che ha voluto creare nella Torre di San Giovanni una straordinaria macchina del tempo. Indietro di 50 anni, dove la giornata veniva vissuta per strada e negli occhi dei bambini si vedeva la spensieratezza quando avevano in mano le biglie colorate o i cavallini fatti con le canne.

Una straordinaria rivalutazione del passato, che affascina e rapisce. Le tele stesse sono frutto di un gioco tra passato e presente. Per rendere il materico e la povertà dei materiali, Mattu ha utilizzato non la classica tela ma sacchi di yuta, sacchi di patate, cemento, pale di fico essicate, persino i geans di suo figlio quando era bambino. E poi ad incorniciare il tutto fumetti di Tex o dei più vicini Simpson. Solo con l’entusiasmo da artista si potevano accostare leggerezza e leggenda, povertà e materia, elementi crudi e grezzi come il cemento, per spiegare la gioia del gioco e la sua libertà. Un’ antitesi di azioni e racconti, che sposano l’idea di Mattu, ignaro di aver riproposto come in un film, il vissuto di migliaia e migliaia di algheresi e di sardi, che ricordano l’infanzia tra mani sporche e lanci di pietre, pantaloni strappati e sculaccioni materni, la libertà dell’essere bambino e di inventarsi un mondo felice.  Nella Torre di San Giovanni, potrete assistere alla vostra biografia d’infanzia.

Queste tele, saranno protagoniste a fine Agosto a Banari, alla biennale del piccolo formato.

 

 

Alessandra Mura, 14 Luglio 2014