Copagri: morte annunciata per la organizzazioni sarde
Le Organizzazioni dei produttori sarde sono destinate alla morte se la Regione, dopo aver autorizzato le spese, non darà seguito ai pagamenti. La denuncia di Copagri Sardegna.
Le Organizzazione dei produttori (Op) sono destinate a morire. Ignazio Cirronis, presidente di Copagri Sardegna denuncia come «la Regione, come suo compito, approva e finanzia i programmi di avviamento e di attività delle OP riconosciute. Per l’anno 2014 questo finanziamento ha previsto una spesa di 1.200.000 euro, ma nel bilancio della Regione ci sono solo 200.000 euro. Quindi i programmi di attività delle OP non verranno finanziati». Questo, per Cirronis, decreta «la morte delle politiche di aggregazione. Da un lato la Regione dice di credere nelle OP e poi dall’altro lato le soffoca»! La Regione Sardegna ha infatti riconosciuto negli anni ben 25 Organizzazioni di produttori nei vari settori non ortofrutticoli: dai formaggi alle carni, ai prodotti biologici, ai cereali etc. Le OP sono supportate dalla Unione Europea e dalla Regione perché aggregano l’offerta di prodotto, permettono ai produttori di essere presenti direttamente sul mercato e raggiungere un maggiore reddito aziendale. «Ma le OP sarde stanno ancora aspettando il saldo dei programmi del 2013 e ora, se la situazione non cambia, non vedranno un euro neppure in futuro». Ignazio Cirronis si rivolge quindi all’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, e al Presidente della Giunta, Francesco Pigliaru, dopo l’accordo col Governo nazionale che ha messo a disposizione nuove somme per il bilancio regionale, un immediato atto che assegni una dotazione adeguata per le OP che con le loro 7.000 aziende associate hanno predisposto i loro bilanci tenendo conto dei programmi approvati dalla Regione. «Se i piani di spesa approvati dalla Regione non saranno finanziati, che credibilità hanno le Istituzioni»?