Le anfore sul fondo dell’Asinara visitabili sino a settembre
Per il terzo anno consecutivo a Cala Reale è possibile osservare il giacimento archeologico romano
È un giacimento archeologico unico nel suo genere in tutto il Mediterraneo e fra i più suggestivi. Immersi nei fondali dell’isola dell’Asinara, quarantamila frammenti di anfore trasportate da una nave romana proveniente dall’odierno Portogallo, naufragata all’ingresso di Cala Reale in età tardo imperiale, potranno essere visitati sino a metà settembre. Il Comune di Porto Torres, in collaborazione con gli altri enti del territorio, ha promosso per il terzo anno consecutivo il progetto di sorveglianza e fruizione del sito archeologico sommerso che si trova su un fondale di circa sette metri.
I compiti di sorveglianza e di accompagnamento alla fruizione vengono svolti dal Cala D’Oliva Diving Center, che si occupa delle visite guidate in snorkeling e in apnea in concomitanza con gli orari di arrivo del traghetto della continuità territoriale, “Sara D”, e con i passaggi del trasporto pubblico terrestre dell’Atp. L’amministrazione comunale ha sostenuto la parte finanziaria del progetto relativa alla riapertura del sito e al riconoscimento di un contributo al Cala d’Oliva Diving Center. Alle operazioni ha collaborato anche il Nucleo Sommozzatori della Guardia Costiera, a supporto del Servizio Archeologia Subacquea della Soprintendenza, coordinato dalla dottoressa Gabriella Gasperetti, che ha diretto le operazioni di pulizia, allargamento e rimozione della rete di protezione del sito. La Capitaneria di Porto ha provveduto ad emanare una ordinanza per disciplinare l’accesso al sito, programmando interventi di pattugliamento e sorveglianza durante l’intero periodo di apertura e fornendo, inoltre, un supporto di carattere logistico. L’Ente Parco ha predisposto la definizione del perimetro e la messa in sicurezza di quello che a tutti gli effetti deve essere considerato un vero e proprio sentiero naturalistico archeologico subacqueo. Un contributo operativo importante è stato fornito anche dalla Cormorano Marina, che gestisce il campo boe adiacente al sito.
«La riapertura del sito archeologico subacqueo – sottolinea il sindaco Beniamino Scarpa – è uno dei tanti progetti realizzati in questi anni e mirati alla promozione e alla valorizzazione del nostro patrimonio culturale. Abbiamo contribuito ad incrementare nella nostra comunità la consapevolezza dei beni che possediamo e, compatibilmente con le risorse disponibili, abbiamo creato le condizioni per la fruizione. Stiamo formando il nostro personale nel campo dei fondi europei, in modo da poter attingere a fonti di finanziamento adeguate alle esigenze di sviluppo in questo settore». L’assessore alla Cultura e alla Valorizzazione dei Beni archeologici, Alessandra Peloso, ricorda che «abbiamo deciso di spendere in maniera oculata i contributi regionali che riceviamo per la promozione della cultura e della fruizione di tutti i maggiori siti della città. Da quest’anno nella programmazione sono stati inseriti i servizi di accompagnamento turistico nella Basilica di San Gavino, nel complesso monumentale di Monte Agellu, nell’Atrio Metropoli, le visite guidate all’Antiquarium e all’area archeologica di Turris Libisonis, tramite due cooperative locali che garantiscono anche l’apertura dell’ufficio turistico, l’accoglienza alle navi da crociera, la predisposizione di materiale promozionale e il supporto organizzativo per diverse manifestazioni culturali. Tramite la società in house Multiservizi curiamo inoltre le aree verdi dell’area archeologica».
«Nonostante le limitate capacità finanziarie – continua l’assessore – sono diverse le attività organizzate con la collaborazione della Soprintendenza per i Beni Archeologici, al nostro fianco per supportarci in un progetto di sviluppo del nostro territorio che sia rispettoso della salvaguardia del patrimonio archeologico. Cito, ad esempio, la creazione di laboratori educativi, tra cui “Una giornata di archeologo” che ha riscosso grande successo con studenti di ogni età, il nostro supporto nell’organizzazione dei tanti eventi promossi dal MIBACT, il patrocinio ai lavori di pulizia archeologica e rilievo con laser scanner dell’Atrio Metropoli, l’imponente manifestazione culturale “Porto Torres Asinara Monumenti Aperti”, la gestione dell’accoglienza turistica finalizzata prevalentemente ad incentivare la fruizione delle nostre risorse culturali ma con un occhio di riguardo alle ricadute economiche sul nostro comparto commerciale. Infine cito il recentissimo allestimento delle vetrine promozionali nella Stazione Marittima, dedicate alla città di Porto Torres e all’isola dell’Asinara, realizzate sul progetto del nostro Ufficio tecnico».