Dico la mia: “Bersani è l’unico candidato reale in questa competizione”
La crisi che ormai da quasi cinque anni imperversa nel nostro paese e che ha colpito nell’ultimo biennio in modo feroce tutti i paesi dell’area mediterranea, in particolare Grecia e Spagna, pare oggi abbia contagiato anche la Germania, locomotiva d’Europa. Lungi dal dare i benefici attesi, il programma di austerità europeo oggi minaccia da vicino anche i paesi forti: non solo la Francia, ma anche la Germania, è alle prese con una stima di crescita di appena lo 0,4% dall’1% previsto, e, in particolare, con l’export dell’Eurozona che crescerà solo del 2,8% dal 4.1 del 2012.
Insomma, Berlino non è più immune dal contagio, e a scriverlo non sono pericolosi economisti antieuropeisti, ma il Sole 24 Ore, che nel numero del 17 Gennaio, titola: “L’austerità ad ogni costo si trasforma in un boomerang”. In crisi, per la verità, è un intero modello di politica economica, basato unicamente sulla legge di mercato e su meccanismi monetari, che ha rinchiuso la funzione pubblica dello Stato e il senso civico dei cittadini in un cantuccio privo di importanza, mentre tutto intorno crescevano macroscopiche disuguaglianze economiche, sfruttamento e precarietà del lavoro, illegalità politico-economica, evasione fiscale, e un egoismo sociale, al limite del razzismo, in linea con quello secessionista del Nord leghista.
Ora è giunto il momento di cambiare questo modello, che non fa crescere l’economia e produce disoccupazione – il prossimo anno è data al 12%, mentre quella giovanile è quasi al 40. Abbiamo visto che non se ne esce con i tagli, anzi che l’aggravano. Al contrario, la coalizione PD- SEL punta ad una politica espansiva di investimenti pubblici e privati di ampiezza europea, a un piano straordinario di sostegno all’occupazione giovanile, a misure che favoriscano la ricapitalizzazione delle piccole e medie imprese, che diminuiscano la pressione fiscale sul lavoro e sulle famiglie, attraverso i proventi della lotta all’evasione a alla speculazione finanziaria, e che, in particolare, limitino la fuga della ricchezza verso i paradisi fiscali, mediante accordi intergovernativi fra gli stati.
Questo programma progressista, oltre che possibile, è l’opposto del programma neoliberista che sta distruggendo l’Europa. A questo riguardo, nel 122 anniversario della nascita di Antonio Gramsci, è bene ricordare un suo celebre aforisma, che soprattutto noi giovani non dovremo mai dimenticare: contro il pessimismo della ragione, Gramsci ci ricorda che ci vuole l’ottimismo della volontà, perché il mondo non vuole solo pensato, ma anche cambiato. Con le prossime elezioni politiche può iniziare questo cambiamento: una vittoria del centro-sinistra in Italia potrebbe creare, infatti, quella massa critica giusta per cambiare la politica economica europea.
Del resto il panorama attuale è quello che è: destra, ridare il paese in mano ad uomo di 76 anni, che l’ha guidato già tre volte portandolo, nel 2011, sull’orlo del baratro finanziario, è un fatto del tutto improponibile e non comprensibile a Bruxelles. Né è talmente convinto lo stesso Berlusconi, che nonostante il suo disperato presenzialismo televisivo, non è nemmeno candidato. Attualmente la destra ha due premier in pectore: Alfano per il PDL e Tremonti per la Lega. Nell’area dell’antipolitica, c’è Grillo, che sappiamo, però, è solo un comico, e i comici fanno cabaret, non guidano gli Stati. Infatti anche Grillo non è candidato. Rimangono Monti e Bersani, posto che Ingroia e Giannino non sono spendibili in questo senso. Ma anche Monti, sebbene guidi una Lista Civica, non è sceso in campo come candidato Premier e, da un mese circa, si aggira nei palazzi del potere come un ex tecnico in cerca di un avvenire politico.
Rimane solo Bersani, unico candidato reale in questa assurda campagna elettorale, capo del più grande partito del paese, eletto con Primarie nazionali da milioni di persone, ben visto in Europa, e che unisce tre qualità che non è facile trovare in un politico: competenza, esperienza ed onestà. Un paese serio avrebbe davvero pochi dubbi su chi scegliere.