Mauro Pili sui Poligoni: “uno scenario di devastazione ambientale e archeologica”
Villaggi preistorici in parte demoliti e nuraghi utilizzati come postazioni di tiro e trasformati come area di parcheggio: la denuncia del deputato di Unidos, Mauro Pili.
La nuova denuncia del deputato di Unidos Mauro Pili, reduce dall’ultimo sopralluogo all’interno del poligono di Teulada si ripresenta ancora una volta corredata di un nutrito numero di foto e video. Lo scenario testimonia una “devastazione ambientale e archeologica che deve essere perseguita come reato penale”: Nuraghi utilizzati come postazioni di tiro, villaggi preistorici trasformati in parcheggio e in parte demoliti, bombe inesplose nella zona retrostante a Cala Zafferano, interdetta da decenni agli stessi militari e sulla quale sta operando il reggimento nucleare batteriologico e chimico (Nbc). Reduce dall’ultimo sopralluogo all’interno del poligono di Teulada il deputato di Unidos Mauro Pili sottolinea che “la devastazione è arrivata a tal punto che nessuno può accedere in quelle stesse aree dove si è sparato per decenni. In 50 anni non è stato tolto un missile o una bomba e mentre prima si è giocato alla guerra se oggi interviene il gruppo Nbc vuol dire che la zona è ad alto rischio”.
Secondo Pili, inoltre, è “falso che si stia iniziando la bonifica come sostiene la Difesa. Dal 25 agosto ad oggi – argomenta l’ex governatore della Sardegna – il gruppo Nbc ha aperto solo un corridoio largo un metro e lungo un metro e mezzo per andare a fare prelievi di terreno in quell’area. Di rimando il comandante della base ha smentito che quella zona sia stata posta sotto sequestro. Anche il Movimento 5 Stelle analizza il problema con una un’interrogazione alla Commissione Europea sulle esercitazioni militari nei Poligoni di Sardegna. I parlamentari del M5S sottolineano che “In Sardegna nel poligono di Capo Frasca vengono effettuate esercitazioni militari dalle aeronautiche italiane, tedesche, Nato e israeliane. Tale poligono impegna una zona di sicurezza a mare interdetta alla navigazione. Le ricadute sul territorio comprendono il divieto di esercitare la pesca e la presenza di ordigni inesplosi. La scorsa settimana le esercitazioni militari hanno causato un incendio che ha provocato la distruzione di 32 ettari di macchia mediterranea.
Capo Frasca è stato oggetto di osservazione e studio sui casi di malattia e morte che hanno colpito il personale impiegato nel poligono di tiro e nei siti in cui vengono stoccati munizionamenti, in relazione all’esposizione a particolari fattori chimici, tossici e radiologici dal possibile effetto patogeno. In questo tratto di mare riconosciuto come sito di importanza comunitaria, la Nato e non solo, hanno scaricato ogni tipo di esplosivo. Ad oggi nessuna bonifica è stata effettuata”. I tre parlamentari europei, Ignazio Corrao Marco Affronte e Marco Valli, si rivolgono quindi alla Commissione chiedendo: “Quali iniziative intende intraprendere per evitare il ripetersi di simili gravi incidenti che mettono a rischio l’incolumità della popolazione e dell’ambiente; se la Commissione non ritenga opportuno che le autorità italiane adottino i provvedimenti necessari, quali la bonifica; se la Commissione non ritenga che sussista la possibilità di una violazione al diritto fondamentale alla salute dei cittadini”.