Folle. Personale di Gianni Nieddu a Bologna
Dal 20 settembre al 7 ottobre, l'artista algherese Gianni Nieddu espone a Bologna alla "Casetta degli artisti"
Come in un racconto di Borges, nei disegni di Gianni Nieddu si assiste a un sottile equilibrio narrativo tra assurdo e verità, tra visionario paradosso e presa diretta della realtà. A dirlo è il titolo stesso di questa raccolta. “Folle”, quale moltitudine dispersa nella informe banalità del quotidiano o minacciosa come in un assembramento carico di rabbia o inquietudine. Ma “folle” se vista nella follia, nell’insensatezza di un atto senza ragione, di un oscuro procedere senza senno. Come sua abitudine Gianni Nieddu guarda alle cose da angolazioni multiple, segue traiettorie mentali che si intersecano e sovrappongono, mette in scena un’affinata capacità percettiva che cattura nodi cruciali della contemporaneità. Sfruttando le superfici ingiallite di vecchie buste da lettere di carta lucida e porosa, gioca con residui di timbri e sconosciuti destinatari, pretesti per dar vita ad una calligrafia mobile, densa, irrequieta. Le inquadrature mai scontate, le impaginazioni per piani lunghi o le vedute improvvisamente ravvicinate, alterano, deformano, drammatizzano la scena mai uguale a se stessa. Attraverso un segno instabile e nervoso, fortemente semplificato e informe, a tratti leggero o bruscamente insistito, Gianni Nieddu descrive accadimenti precari, discontinui, balenanti, che sembrano perdersi in luoghi ansiosi, abitati dalla fragilità dell’esistenza. In questi spazi più simili a recinti della mente che a itinerari fisici, il grafismo irregolare crea un ritmo indocile e vitale, una scrittura sincopata, segmenti di vite dissonanti. Vuoti, pause, asimmetrie, scorci audaci, proiezioni trasversali, rendono imprendibile il significato profondo delle vicende ma ne accrescono il tono poetico, la sospensione temporale, la vaga consapevolezza di qualcosa che ci riguarda.