Bomba Sechi, arriva la replica dal Comune
Le recenti dichiarazioni dell’On. Sechi destano sorpresa in quanto non in linea con ciò che è stato evidenziato dalle forze politiche della coalizione, che non hanno chiesto un rimpasto ma maggiore coinvolgimento nell’attività dell’Amministrazione.
In questo periodo infatti, è in atto un processo di miglioramento dei rapporti tra Consiglio e Giunta, processo che dalle dimissioni di Chiara Rosnati si è concretizzato maggiormente per andare a costituire un modo di operare con spirito di squadra per affrontare i temi contingenti e di programmazione.
Si ribadisce quindi che le dichiarazioni dell’On. Carlo Sechi sono isolate nella misura in cui chiede un rimpasto della giunta. Infatti, nessuna delle liste che fanno parte della maggioranza di centrosinistra ha avanzato tale richiesta, mentre ciò che è stato chiesto, ed è in atto, è un più ampio coinvolgimento dei consiglieri e dei partiti nell’attività amministrativa.
Questa linearità, trasparenza e rispetto reciproco non risulta presente nelle amministrazioni Tedde del 2002 e del 2007. In entrambe le legislature le turbolenze politiche raggiunsero livelli indecorosi senza che il primo cittadino evidentemente tenesse conto delle sorti della città. Nel 2002, dopo appena tre mesi dalla vittoria elettorale, si dimise a causa della guerra con il Pps che gli aveva fatto mancare l’approvazione del bilancio consuntivo, salvo poi rientrare dopo la prima delle sceneggiate a cui in seguito ci abituerà. Nel 2008 volavano ancora gli stracci, e il sindaco Tedde nel Maggio si dimise, anche questa volta per lo sconvolgimento dei rapporti con gli alleati. Allora disse che si trattava di “scelta obbligata e coerente quella delle dimissioni, alla luce del fatto che la maggioranza pare avere smarrito la via maestra che il successo elettorale del 2007 gli aveva fatto intraprendere”. Allo scadere dei venti giorni, ecco la retromarcia: “La coalizione è insostituibile.”
Ci sono poi, cosa ancor più eclatante, le dimissioni “ad personam”, cioè quelle fatte per esclusivi interessi personali dell’allora sindaco Tedde. Incurante dei problemi della città e delle esigenze dei cittadini, per ben due volte Marco Tedde si dimise per trovare, invano, una poltrona in Regione e in Parlamento, salvo poi rientrare mestamente nei ranghi.
Tutto questo in spregio ai problemi della città, del lavoro e dell’economia. E’ non è un caso che lo stato precomatoso di questi anni di litigi e guerre per le poltrone ha portato alla lenta agonia e alla fine per eutanasia dell’esperienza Tedde.
Auspichiamo invece che questa disponibilità a voler collaborare si traduca senza indugio in un’opposizione seria e meno opportunistica finalizzata a sussultori affanni preelettorali. Questo deve avvenire con contributi seri e costruttivi che possano consentire agli algheresi di poter beneficiare veramente di una politica responsabile al servizio del cittadino.