Le compagnie aeree dovranno risarcire i viaggiatori per ritardi di oltre 3 ore
Quella che si sta per abbattere addosso alle compagnie aeree è una vera e propria bufera. Una sentenza della Corte di Giustizia europea infatti ha stabilito che dei cittadini britannici – che avevano fatto ricorso – hanno diritto a un cospicuo risarcimento per i disagi causati dai ritardi di alcuni voli: in particolare, oltre alle spese, le compagnie saranno condannate a pagare un minimo di 480 sterline a tutti coloro che subiranno ritardi superiori alle tre ore. La sentenza della Corte di Giustizia sancisce di fatto un precedente al quale potranno appellarsi migliaia di cittadini, con spese incalcolabili per le compagnie che verranno condannate ma che, a onor del vero, spesso potranno incolpare le avverse condizioni meteo oppure gli scioperi dei lavoratori. A gioire, al momento, sono le associazioni per i consumatori britanniche, che auspicano in futuro un maggiore rispetto nei confronti degli utenti.
Alcune stime spiegano che sono circa 200 milioni i viaggiatori che ogni anno transitano negli aeroporti del Regno Unito. Di questi circa due milioni subisce dei disagi dovuti a ritardi superiori alle tre ore: naturalmente non tutti potranno richiedere il risarcimento, ma almeno 400mila potranno farlo.
Ma a chi va il merito di questa “conquista” storica? Va a Jeff e Joyce Halsall, da Kidsgrove, cittadina nel cuore dell’Inghilterra, che iniziò nel 2009 una battaglia contro l’agenzia di viaggi Thomas Cook, che gestisce anche una compagnia aerea. Il ricorso dei due era stato dapprima respinto: il giudice, infatti, aveva stabilito che il grave ritardo era stato causato da una “circostanza incontrollabile”: in realtà si trattava di un guasto meccanico al velivolo, e il ritardo fu di ben 22 ore. Jeff e Joyce Halsall tuttavia non si sono arresi e hanno continuato la loro battaglia fino a lunedì, quando gli è stato riconosciuto il diritto al risarcimento e a una compensazione di 800 euro.
Si tratta, dunque, di una sentenza storica che ovviamente aprirà le porte a migliaia di ricorsi. Le compagnie aeree sono già sul piede di guerra.
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