Vittorio Feltri: “Le liste del Pdl fanno vomitare, ci sono almeno 10 mignotte”
Vittorio Feltri all’attacco di Berlusconi e delle liste presentate dal Pdl per le prossime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio. Nel suo solito linguaggio poco diplomatico dai microfoni de “La Zanzara”, su Radio24 l’ex direttore e ora editorialista de Il Giornale ha confessato che le liste del Pdl gli “fanno venire i conati di vomito, per non usare parole troppo pesanti” sia perché “Berlusconi ha ricandidato i soliti nomi noti”, ma anche e soprattutto perché “saltano agli occhi i nomi di una decina di mignotte”.
Attenzione non inteso solo nel senso classico ma anche nel senso di mignotti vale a dire quelli che si vendono senza alcun problema. “Mi riferisco alla mignottocrazia a quelle persone che si adattano a fare qualsiasi cosa, quelli che tradiscono e passano da una parte all’altra o che fanno quegli esercizi che non sono titolo di merito” ha spiegato il giornalista perché “non è che se io faccio una scopata allora merito un aumento di stipendio”. “I nomi e la serietà delle persone è importante” ha insistito Feltri, invece “è cambiato troppo poco rispetto alle aspettative”.
Insomma critiche dirette quelle di Feltri indirizzate non solo ai casi del “mignottume”, ma anche alle scelte prive di pragmatismo del Popolo della libertà, come nel caso del Lazio. “Ci sono operazioni incomprensibili come mettere la Polverini nel Lazio che fa perdere i voti per la vicenda Fiorito” ha spiegato Feltri, aggiungendo “Polverini è un respingente perché quella storia dei soldi ha indignato tutti”. “Ma non potevano metterla da un’altra parte, magari in Trentino?” si è chiesto il giornalista, assicurando però che pur di non vedere gli eredi dei comunisti al governo voterà Berlusconi turandosi il naso “e anche qualcos’altro”.
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