“A settembre prelievo forzoso sugli stipendi degli italiani”

La denuncia del Movimento 5 Stelle: "Da settembre, infatti, si dovrà versare un contributo sociale dello 0,5% sulla retribuzione mensile. È l'ennesimo scippo agli italiani".

La denuncia arriva dal gruppo del Senato del Movimento 5 Stelle: a partire da settembre il Governo chiederà agli italiani un contributo sociale dello 0,5% sulla retribuzione mensile. Si tratta di un contributo per “il fondo di solidarietà residuale” della legge Fornero, che sarebbe dovuto partire a gennaio ma che è stato rimandato a causa della lentezza con il quale l’Inps ha provveduto ad emanare le direttive di riferimento. Va precisato, come del resto fanno anche in casa 5 Stelle, che il contributo sarà versato per i due terzi dalle aziende e per la parte rimanente dai lavoratori. Ad esempio, con un imponibile di duemila euro mensili, si dovrà corrispondere una cifra di 10 euro, di cui poco più di tre direttamente a carico del lavoratore.

Al di là dell’entità della cifra, spiegano in casa grillina, si tratta dell’ennesimo “balzello per far fronte alla ormai cronica mancanza di fondi per finanziare la cassa integrazione”. Un modello che non convince e che per di più ha il sapore della beffa nel suo primo mese di entrata in vigore: “lavoratori e imprese pagheranno l’aliquota dello 0,5% moltiplicata per i mesi trascorsi da gennaio ad oggi”. Ecco il testo integrale della denuncia dei senatori del Movimento 5 Stelle:

“È in arrivo l’ennesimo scippo ai danni degli italiani. Il Governo Renzi, portando avanti il fondo di solidarietà residuale concepito dalla rovinosa legge Fornero sul mercato del lavoro, carica lavoratori e imprese di un nuovo peso in un contesto di pressione fiscale già insostenibile. Da settembre, infatti, si dovrà versare un contributo sociale dello 0,5% sulla retribuzione mensile. L’ulteriore tributo sarà pagato per 1/3 dal lavoratore e per 2/3 dall’impresa. Non bastasse questo, il primo versamento sarà ben più consistente. Siccome il fondo doveva essere inaugurato all’inizio dell’anno, ma le direttive Inps non sono arrivate che di recente, lavoratori e imprese pagheranno l’aliquota dello 0,5% moltiplicata per i mesi trascorsi da gennaio ad oggi. Stiamo parlando di nuovi balzelli per far fronte alla ormai cronica mancanza di fondi per finanziare la cassa integrazione. La disoccupazione esplode a livelli record e lo Stato invece di chiedere più flessibilità all’Europa dell’austerità carica i costi dello Stato sociale sulle spalle di chi produce ricchezza. È un gioco al massacro in cui a perderci sono tutti i cittadini, in un rincorrersi di tasse, crollo dei consumi e nuove tasse, con imprese che chiudono i battenti, lavoratori che diventano disoccupati o sottoccupati, e arretramento di quello Stato del benessere costruito nel secondo dopoguerra, a tutto favore di grandi élite finanziarie e industriali. Il M5S si batte da solo contro questo modello di sottosviluppo lacerante, che ha già prodotto tensioni sociali in tutta Europa e che Renzi ha sempre detto di voler combattere, in campagna elettorale. La realtà è che di tassa in tassa, il tributo sacrificale di questo Governo sull’altare europeo si chiama Italia”.

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Redazione, 26 Settembre 2014