Coltivare marijuana in Sardegna: Perché no? Se ne parla a Stintino
«33 gradi a ottobre, in quale altra regione italiana?» Così il professor Giorgio Pintore, responsabile del Laboratorio Sostanze Naturali di Chimica e Farmacia dell’università di Sassari, candida la Sardegna come isola felice della sperimentazione e della coltivazione della cannabis per uso terapeutico.
Se ne parlerà a Stintino e all’Asinara: “Le sostanze naturali da abuso: droghe o potenzialità terapeutiche? Aspetti storici, botanici, fitochimici, tossicologici e forensi”, questo il tema dell’iniziativa organizzata dalla Società Italiana di Fitochimica e delle Scienze delle Piante Alimentari e da Profumo, e dall’università di Sassari, dipartimento di Chimica e Farmacia, con la collaborazione di Fondazione Banco di Sardegna, Consiglio dell’Ordine Forense di Sassari, Comune di Stintino e Parco Nazionale dell’Asinara.
«Non solo droghe – evidenzia Pintore – ma studiare cosa c’è di positivo in queste sostanze stupefacenti». Clima favorevole, creazione nuovi posti di lavoro, utilizzo delle professionalità presenti nell’Università di Sassari. La Sardegna avrebbe tutti i requisiti per potersi configurare come apripista verso una coltivazione controllata della cannabis per la trasformazione della materia prima in medicinali.