Zona Franca, Cappellacci firma la comunicazione agli organismi comunitari
“Con l’atto siglato oggi estendiamo all’Unione Europea un’azione che stiamo svolgendo a livello nazionale e regionale per l’attivazione della zona franca”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, dopo aver siglato stamane a villa Devoto, alla presenza dei capogruppo della maggioranza, la comunicazione agli organismi comunitari riguardo all’attivazione della zona franca integrale. L’atto è finalizzato a richiedere la modifica del regolamento n. 450/2008, prevedendo che fra i territori extra-doganali sia indicato il territorio della Sardegna e delle sue isole.
“La fiscalità di vantaggio – ricorda il presidente – è uno dei punti qualificanti del programma della coalizione di centro-destra e sardista, dell’accordo con il Partito Sardo d’Azione nonché parte di quella complessa vertenza Sardegna che portiamo avanti nei confronti dello Stato centrale. “Allo stesso tempo – prosegue Cappellacci – attiviamo un tavolo politico per la zona franca e tavoli tecnici nei 5 territori interessati (esclusa Cagliari, il cui perimetro è stato già definito) per completare definitivamente la proposta di perimetrazione degli attuali punti franchi dell’Isola, attraverso tutti i soggetti istituzionali ed amministrativi coinvolti.
“Ad esito dei lavori dei tavoli tecnici – spiega Cappellacci – la Giunta regionale delibererà la proposta di perimetrazione dei punti franchi e la inoltrerà al Governo della Repubblica per gli adempimenti conseguenti”. Durante l’incontro il presidente ha ricordato altresì l’avvio delle interlocuzioni con il Ministero dello Sviluppo Economico per l’ attuazione delle zone franche urbane nei Comuni del Sulcis. Con riferimento alla zona franca di Cagliari, sono pronti gli atti per renderla immediatamente operativa nelle more della formale richiesta al Governo di riperimetrazione della stessa.
“Conduciamo una battaglia a tutto campo – ha evidenziato il presidente – affinché la Sardegna possa disporre di uno strumento idoneo a risollevare la nostra economia e a favorire una nuova fase di crescita per l’impresa e l’occupazione. Chiediamo all’Unione Europea un atto di giustizia, volto a compensare quella situazione oggettiva di svantaggio rappresentata dall’insularità”.